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La circle line / Tor di Quinto / Via Tuscia, 43

Roma accelera sulla chiusura dell'anello ferroviario

Tracciata la road map per la chiusura completa dell'arco nord: al via il dibattito pubblico sull'opera che la Capitale attende quasi da un secolo. Resta da sciogliere il nodo legato alle risorse

Nel 2027 l’attivazione della tratta Vigna Clara-Tor di Quinto, nel 2029 la Tor di Quinto-Val D’Ala e nel 2031 le due bretelle, ossia il collegamento da Pineto alla stazione Aurelia e il bivio da Tor di Quinto a smistamento. Il tutto con un investimento complessivo di 1,245 miliardi di euro. Roma traccia la roadmap verso la chiusura dell’anello ferroviario. 

L'anello ferroviario di Roma

La Circle Line della Capitale. Una sorta di ‘Gra dei treni’, pensato decenni fa ma rimasto sempre una chimera: il progetto iniziale risale addirittura agli anni ‘30, ma tra stop e linee che mai hanno visto la luce, è stato realizzato solo in parte. Così tra la speranza dell’Expo 2030 e il Giubileo del 2033, Roma prova ad accelerare. 

Il progetto complessivo prevede di realizzare il collegamento tra le stazioni di Vigna Clara e di Val d'Ala, attraverso la nuova fermata di Tor di Quinto, nonché alcune puntuali modifiche del piano regolatore a Roma Tiburtina: in questo modo le linee ferroviarie esistenti disposte come raggi dal centro verso l'esterno saranno collegate tra loro permettendo di offrire un sistema di mobilità integrato. Una svolta epocale per la città. 

Il dibattito pubblico sulla chiusura dell'anello ferroviario

Sulla chiusura dell’anello ferroviario di Roma sta per essere avviato il dibattito pubblico. Un confronto con i cittadini che su opere di questo tipo non ha precedenti, soprattutto perché in questo caso "non era obbligatorio farlo per legge" - ha spiegato Vera Fiorani, commissaria straordinaria per la realizzazione dell'opera nonchè Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, alla presentazione dei progetti e del dibattito pubblico. 

Otto incontri, 4 pubblici e altrettanti tecnici previsti tra il 14 e il 23 marzo, per informare e illustrare il programma di intervento che ha lo scopo di aumentare i treni passeggeri nel nodo di Roma e creare un itinerario alternativo per il traffico merci e a migliorare la mobilità collettiva. 

Cosa manca per chiudere l'anello ferroviario

Tre i lotti dell’opera. Il primo: la tratta Valle Aurelia-Vigna Clara riattivata dopo oltre trent’anni e che, come anticipato da RomaToday, per il Giubileo sarà raddoppiata (Lotto 1a).  Nel dibattito pubblico si discuterà degli altri due: la tratta Vigna Clara-Tor di Quinto (Lotto 1b), per circa 2 km di linea ferroviaria, e la tratta Tor di Quinto-Val d'Ala, con modifiche al Prg di Tiburtina (Lotto 2), per circa 2,6 km di linea. Entrambi a doppio binario. 

Il tracciato complessivo di questi due lotti si sviluppa tra la stazione di Vigna Clara e prosegue per Tor di Quinto: qui al posto della fermata tristemente nota per l’omicidio di Giovanna Reggiani e ancora oggi buia e impervia, una sorta di cattedrale nel deserto, sarà realizzata una nuova stazione. Oltrepassato il Tevere, senza intaccare il borgo artigiano di Camposampiero, la circle line si innesta in direzione est sulla linea merci in corrispondenza di Val d'Ala: stazione costata 3 milioni di euro e durata nemmeno cinque anni. Oggi è chiusa e deserta, circondata da una baraccopoli. Esiste poi un terzo lotto di opere, costituito da due "appendici": il collegamento da Pineto alla stazione Aurelia e il bivio da Tor di Quinto a smistamento.

Roma accelera sulla Circle Line

"Il progetto è già arrivato allo studio di fattibilità tecnica ed economica e sono quindi disponibili tutte le informazioni necessarie per valutarlo. Questo - ha spiegato il professor Roberto Zucchetti, coordinatore del dibattito pubblico - non vuole dire che tutto sia già definito, su alcuni temi si potrà ancora intervenire ed è molto importante l'ascolto di chi vive i luoghi attraversati e può portare ad adottare soluzioni diverse da quelle al momento ipotizzate". 

“Oggi si avvia un dibattito pubblico straordinario su una delle opere più importanti per la città. Ogni giorno entrano 800mila persone a Roma e le ferrovie - ha sottolineato l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè - sono lo strumento più importante per incentivare l'uso del trasporto pubblico e disincentivare l'uso di quello privato. La realizzazione del nuovo nodo permetterà di connettere il quadrante nord della città non solo con la linea FL3 Cesano-Viterbo e con le linee A e B della metropolitana ma anche con Roma Tiburtina ed è un intervento strategico per la cosiddetta cura del ferro nel cuore di Roma".

Un secolo di attesa: cosa manca per chiudere l’anello ferroviario di Roma

Il raddoppio della Vigna Clara-Valle Aurelia

Quanto al raddoppio della tratta Vigna Clara-Valle Aurelia "questo comporterà un aumento della frequenza e del servizio" ma parallelamente, ha sottolineato Patanè anche "un impegno della Regione per aumentare la spesa nel contratto di servizio". Già perché a Roma nord, a nemmeno un anno dalla riattivazione della linea rimasta dormiente per tre decenni, è montata già la protesta contro quei treni prevosti solo ogni due ore. “Gli orari dei pochi treni disponibili - hanno scritto i comitati presentando una petizione per chiedere l’aumento della frequenza - sono anche molto scomodi e di difficile utilizzo”. 

“La questione della chiusura dell'anello ferroviario di Roma è antica e sarà seguita con dovuta cura in tutti i suoi passaggi progettuali e decisionali, favorendo il coordinamento tra Ministero, Roma Capitale, Regione Lazio e RFI" - ha promesso Davide Bordoni, consigliere del ministro delle Infrastrutture e Trasporti nonché consigliere capitolino della Lega. Salvini "chiede tempi rapidi perchè la città nel 2025 ospiterà il Giubileo e speriamo di fare atterrare anche Expo nel 2030. Il ministero sta seguendo con grande attenzione i progetti infrastrutturali legati alla Capitale e, in particolare, gli interventi relativi alla Metro C e all'acquedotto del Peschiera”. 

Il nodo delle risorse

Il nuovo collegamento ferroviario si integrerà con le reti ferroviarie nazionali, regionali e con quelle del trasporto pubblico locale di Roma Capitale, rappresentando anche un concreto contributo in termini di rigenerazione urbana. In particolare, in una prospettiva di nuove occasioni per la mobilità sostenibile e di riconnessione delle trame ambientali, il progetto può rappresentare un'opportunità per realizzare, in sinergia con l'amministrazione locale, la continuità della rete ciclabile comunale, attraverso ulteriori tratti per il collegamento delle nuove stazioni e l'integrazione con quelle esistenti. L'opera contribuisce al conseguimento dei principali obiettivi di sostenibilità, dalla neutralità climatica spinta dal Green Deal Europeo, all'Agenda ONU 2020 per lo Sviluppo Sostenibile, alla Politica di Coesione territoriale EU 2021-2027. 

Mancano ancora dei fondi per chiudere la partita. Il lotto 1a-1b è quasi completamente finanziato, vanno trovate le coperture per il lotto 2 e una parte del lotto 3. Il Ministero potrebbe trovarle nel "secondo decreto sul Giubileo dove ci saranno 300 milioni. Bisogna capire - ha aggiunto Bordoni - come in quel contesto si possa incidere. Ci sarà un incontro tra ministero e RFI per capire come individuare le risorse. C'è la volontà di realizzare l'opera". Dopo un’attesa che a Roma dura quasi da un secolo. 
 

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