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All'aeroporto chiude Venchi, lavoratori trasferiti al nord: "E' licenziamento mascherato"

La protesta dei dipendenti del punto vendita al T1 di Fiumicino: "Le nostre famiglie sono qui: azienda ci offra alternativa negli altri store del Leonardo Da Vinci o di Roma"

Trasferite nei punti vendita del nord Italia, stretto nella morsa della pandemia, dopo la chiusura dello store all’interno dell’aeroporto di Fiumicino. E’ questo il destino dei lavoratori e delle lavoratrici di Venchi: marchio storico (dal 1878) del cioccolato Italiano. 

Chiude Venchi al T1 di Fumicino, lavoratori trasferiti: "E' licenziamento mascherato"

“Licenziamenti mascherati da trasferimenti”, per superare il blocco imposto fino al 31 gennaio 2021. E’ questo il sospetto dei dipendenti di Venchi del Leonardo Da Vinci. “Un fatto molto grave” - sottolineano Bruna, Alessandra, Barbara, Fulvio, Claudia, Sabina, Francesca, Pamela e Deborah che hanno lanciato una petizione online al Presidente Mattarella, al Premier Conte e al Ministro del Lavoro Catalfo. Oltre tremila le firme raccolte nelle ultime 24 ore. 

Per tutti la doccia fredda è arrivata lo scorso 4 novembre, il giorno successivo alla chiusura del negozio al Terminal 1, quando dall’azienda ha recapitato loro una lettera di trasferimento presso i punti vendita Venchi del Nord Italia, “nonostante - scrivono i lavoratori - la grave situazione epidemiologica in cui versa quell’area del paese”. 

Le lavoratrici non vogliono lasciare Roma: "Le nostre famiglie sono qui"

“Dieci di noi sono donne, madri di famiglia con figli minori. Figli che vanno a scuola e che hanno bisogno del nostro quotidiano sostegno perché il virus ha reso la loro vita più difficile”.  Il trasferimento a Torino, Vicenza, Parma, Venezia, Piacenza le pone davanti ad un bivio, “abbandonare le nostre famiglie o dimetterci.” 
 
“Chi ci ha consegnato la lettera di trasferimento questo lo sa, non può non saperlo. Perché allora queste lettere?” - si domandano. Da qui la richiesta di essere ricollocate negli altri due punti vendita di Venchi a Fiumicino o in quelli di Roma, “sarebbe sicuramente un’alternativa migliore”. 

“I trasferimenti sono stati concepiti per costringerci a dimetterci. La scelta di trasferirci, di non farci proseguire la Cassa Integrazione come previsto dai Decreti del Governo o di non trasferirci nelle altre sedi di Fumicino e di Roma è una scelta sin troppo evidente: un licenziamento mascherato”. 

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