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Ama, Cgil avanza un esposto alla Corte dei Conti: "Troppi stipendi gonfiati"

“Siamo costretti a rivolgerci alla magistratura contabile perché l'azienda continua a non fornire spiegazioni" ha spiegato Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio

La Cgil vuole fare quadrato attorno all'Ama. Dopo aver sollevato il problema degli “stipendi sospetti” dentro all'azienda capitolina, cui però non è stata data alcuna risposta, il sindacato annuncia un esposto alla Corte dei Conti nei confronti dei manager di Ama. “Ci ritroviamo costretti questa volta a rivolgerci alla magistratura contabile perché l'azienda continua a non fornire spiegazioni circa la presenza di decine di stipendi gonfiati e secretati in violazione dei contratti e delle normative vigenti” ha spiegato Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio.

Un annuncio che arriva in un momento delicato per le municipalizzate. Dopo la decisione comunicata venerdì scorso dal sindaco di revocare il cda delle Assicurazioni di Roma, per le aziende capitoline si attendono diversi cambi di guardia.
La Cgil spiega che tutto è nato il 13 settembre scorso quando il sindacato, “dopo aver ricevuto l'elenco dei lavoratori, tramite un volantino anonimo, che percepirebbero stipendi super” ha scritto al presidente dell'Ama Piergiorgio Benvenuti chiedendo chiarimenti. Ma “ad oggi nessuna risposta c'è stata alla nostra lettera”.

In totale si parla tra i 30 e i 50 lavoratori con “inquadramenti 'anomali' per le funzioni che svolgono e stipendi che superano in molti casi anche gli oltre 45000 euro l'anno, al di sopra di quanto previsto dal contratto” si legge nel comunicato. “In molti casi si parla di lavoratori la cui modalità di assunzione rientra nella 'parentopoli' dell'Ama su cui è in corso un processo penale” conclude Di Cola.

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