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Centri di orientamento al lavoro in sciopero: "Raggi ci sta depotenziando"

Presidio in via dei Cerchi, davanti all'assessorato al Lavoro capitolino

“A livello nazionale si approva il reddito di cittadinanza, a Roma l’amministrazione capitolina depotenzia i Centri di orientamento al lavoro”. Per questo i sindacati SGB e Asbel-CNL hanno proclamato per oggi un’intera giornata di sciopero del personale dei centri, che si sono auto organizzati in un coordinamento, e indetto un presidio davanti alla sede dell’assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro in via dei Cerchi, a due passi dal Circo Massimo. “Non solo da due anni il progetto di rilancio redatto dagli operatori, nell’osservanza di tutte le norme in materia, non è stato raccolto”, denuncia una lavoratrice. 

“Molti degli operatori dei centri per l’orientamento al lavoro vengono spostati in altri dipartimenti e impiegati per altri servizi, come manovalanza per coprire le esigenze dell’amministrazione: amministrativi per raccogliere le domande dei redditi di inclusione e cittadinanza, per corsi di formazione, come assistenti sociali. Il tutto senza considerare l’alta professionalità che abbiamo sviluppato in questi anni, con tanto di iscrizione ad un albo, e senza pesare quanto sia importante il lavoro di orientamento che svolgiamo e che si rivolge prevalentemente alle fasce più deboli della cittadinanza”. A Roma ci sono 16 centri di orientamento al lavoro. Due di questi sono specialistici: uno interamente dedicato all’organizzazione dei tirocini e l’altro al reinserimento dei detenuti. L’adesione, fanno sapere i sindacati, è stata al 50 per cento. L’obiettivo, aprire un tavolo con l’amministrazione guidata da Virgnia Raggi. 

“L’attuale amministrazione capitolina ha rinunciato a un ruolo attivo nelle politiche sul lavoro, addirittura la sindaca Raggi nel suo programma aveva evitato ogni riferimento a questo importante tema” dichiara Marco Ralli coordinatore dell'Asbel-Cnl. “In tre anni di Giunta 5 stelle si sono avvicendati diversi assessori al Lavoro, ma nulla è stato fatto per rilanciare i Col. Al contrario i recenti fatti mostrano un sostanziale disinteresse verso un servizio prezioso per la cittadinanza nato venti anni fa per orientare professionalmente migliaia di persone, giovani e adulti, in cerca di lavoro” aggiunge Roberto Betti rappresentante di SGB.

“I finanziamenti europei e pubblici rischiano di andare persi per l'incapacità della amministrazione di gestire i tempi, gli aspetti amministrativi e contabili dei progetti finanziati, come successo per i tirocini del Pon inclusione, finanziati circa due anni fa e non ancora attivati, di cui si vorrebbe dare la responsabilità ai sindacati e ai lavoratori ai quali si chiede di fare in otto mesi quello che si doveva fare in due anni” afferma Marco Ralli.

“Le professionalità multispecialistiche interne all'ente, che operano nei Col, vengono sempre più spesso dirottate su progetti e servizi in emergenza”, prosegue Marco Ralli, “mentre la costruzione di progetti professionali realizzabili, la formazione sugli strumenti e le tecniche per una efficace ricerca di lavoro, l’attivazione di tirocini di qualificazione professionale e di borse lavoro per persone con disabilità e categorie svantaggiate, di cui si occupano gli orientatori dei Col hanno un effetto positivo nel sostegno all’occupabilità e sono il presupposto di qualsiasi politica di inclusione socio lavorativa efficace”.

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