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Rose rosse per Raggi, l'affronto di Castellino dopo il "no" alla manifestazione sovranista a Roma

Il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, annuncia lo sciopero della fame dopo il Tweet della sindaca Raggi che nei fatti stoppa per la seconda volta in pochi giorni

Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, protagonista in passato di una aggressione a giornalisti de L'Espresso e recentemente sottoposto a sorveglianza speciale dal 30 gennaio scorso, non ci sta. Lui, uno dei simboli dell'estrema destra, non vuole censure. Non vuole limitazioni. Un paradosso. 

E così, per rispondere agli ultimi tweet che la sindaca Virginia Raggi gli ha rivolto annunciando il "no" ad una manifestazione che avrebbe visto protagonista lui e il suo gruppo il prossimo 22 gennaio a Roma, Castellino ha voluto fare recapitare in Campidoglio un mazzo di rose rosse per la prima cittadina. Un gesto che con la romanticheria, però, non c'entra affatto. 

Per ricostruire la vicenda, bisogna fare un passo indietro. Lo scorso 8 maggio è arrivato uno stop dalla Questura per un sit in sovranista a Bocca della Verità. Motivo? Evitare assembramenti e scongiurare il rischio che alla manifestazione avrebbero potuto prendere parte molte più persone di quelle previste considerata anche la possibile presenza di Castellino di Forza Nuova al momento sottoposto alla sorveglianza speciale.

Una decisione mal digerita dal leader 'nero': "Ancora una volta la Questura di Roma si ritrova a scodinzolare di fronte al padrone. A poche ore dalla nostra manifestazione arriva un divieto assurdo quanto infame". Parole dure che preannunciavano quindi un nuovo appuntamento: "La manifestazione si terrà sabato 22 maggio a Roma e chiediamo non solamente a tutti di partecipare, ma che queste settimane siano di mobilitazione permanente", aggiungendo sul blog di 'Italia mensile' di ritenersi "fieri dell'odio della sindaca di Roma".

Pochi minuti dopo Raggi, su Twitter, ha risposto: "Le parole di Giuliano Castellino non mi fanno paura e non mi faranno arretrare di un passo. Roma è e resterà antifascista. Ps: fieri del mio odio? io non odio nessuno". Un post che ieri è stato seguito da un altro: "Giuliano Castellino ti do una notizia, continuiamo a restare orgogliosamente antifascisti anche il 22 maggio: non farete la manifestazione". Come in una partita di tennis, la nuova risposta non si è fatta attendere. 

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Prima Castellino ha annunciato uno sciopero della fame "contro i divieti a manifestazioni pubbliche", poi l'affronto: "Manderò un mazzo di rose, rosse naturalmente, a Virginia Raggi, visto che pare si sia "invaghita" di Giuliano Castellino (scrive sul blog parlando di sé in terza persona). In segno di cavalleresca galanteria, ben inteso, sono felicemente impegnato e per ribadire, lo scriverò anche sul biglietto, che l'odio è antifascista e che io non ho nulla di personale". Oggi quel mazzo è stato spedito verso il Campidoglio e, come scritto nel biglietto, "l'odio non ci appartiene, perché l'odio è antifascista", parole del leader del movimento dell'estrema destra. 

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