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Castelli Romani: i sindacati chiedono interventi per gli immigrati

Dopo il ritrovamento ad Ariccia di un gruppo di clandestini ammassati in un appartamento, i sindacati chiedono interventi da parte dei sindaci per tutelare gli immigrati regolari e i lavoratori e prevenire le situazioni di degrado e di sfruttamento

Storie di immigrazione ed emarginazione coinvolgono non solo la Capitale, ma anche i piccoli centri dei Castelli Romani, non ultimo l'episodio accaduto ad Ariccia dove pochi giorni fa un intervento dei vigili urbani, chiamati da cittadini spaventati per una rissa ha fatto emergere condizioni molto gravi  di degrado e di sfruttamento.

Sono stati, infatti trovati lavoratori immigrati, in parte regolari e in parte clandestini, in veri e propri tuguri che pagavano un  affitto di circa 200 euro per letto per con otto posti letto.

L’episodio ha suscitato una mobilitazione dei sindacati che chiedono che tutti i Comuni dei Castelli Romani partendo proprio da Ariccia, con l’appoggio della Rete delle Associazioni di Volontariato, promuovano momenti di confronto con le associazioni stesse, con le comunità di immigrati presenti e con i sindacati, per trovare insieme e condividere le soluzioni opportune e necessarie per una vera civile integrazione degli immigrati, di prima e seconda generazione.

Adele Cacciotti, segretaria della CGIL per la provincia di Roma ha illustrato così la situazione degli immigrati anche nei piccoli centri, aggravata dai recenti provvedimenti del Governo: “La recente approvazione della legge sull’immigrazione ha legato fortemente  il binomio Immigrazione = illegalità e come CGIL continuamo a chiedere  al governo nazionale una regolarizzazione generalizzata di tutti gli immigrati, comunitari e non, ed anche per gli italiani che lavorano in nero, ormai da anni, in tutti gli altri settori, non solo per le badanti: edilizia, agricoltura, industria, commercio e servizi. Solo attraverso l'emersione del lavoro nero con la regolarizzazione, con l'applicazione dei contratti di lavoro vigenti, con regole che valgono per tutti, si darà la possibilità ai lavoratori italiani ed immigrati di avere dignità di persone”.

"Lavoratori con regolare contratto di lavoro e permesso di soggiorno - continua Adele Cacciotti - costretti a vivere nei nostri centri storici in case/cantine/tuguri, dove sono costretti a nero, pagando affitti da 200/400 euro per un posto letto, rischiano immediatamente di diventare clandestini proprio perché non hanno un regolare contratto di affitto per una regolare casa così come previsto dalla legge. E quanto sta accadendo nei nostri Comuni ci preoccupa moltissimo rispetto alle condizioni  di coesistenza  civile e di sfruttamento"

Tutti i sindacati confederali dei Castelli si attiveranno per chiedere un incontro con i Comuni e con le Istituzioni pubbliche preposte del territorio per individuare soluzioni abitative adeguate e nelle norme di legge, per garantire un lavoro regolare, nel pieno rispetto dei contratti di lavoro e delle leggi, per costruire tutte quelle iniziative che permettano di avere le cure sanitarie necessarie, così come per la frequenza della scuola pubblica per i bambini.







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