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Giovedì, 30 Novembre 2023
Politica

Campo rom di Castel Romano, il Comune fa un passo indietro: "Lo sgombero ci sarà, è solo rimandato". Polemiche dalla Lega

"La Raggi ci ha abituati alle vane promesse in campagna elettorale" tuonano i salviniani. Ma il Campidoglio assicura: "Operazione non è annullata"

"Non è stato disposto alcun blocco o annullamento dell'operazione. Procediamo in linea con l'evolversi della situazione epidemiologica". Tradotto: lo sgombero dell'area F del campo rom di Castel Romano è sospeso, o rallentato, che dir si voglia. Certamente non si procederà prima che l'emergenza coronavirus lo consenta. Ma ciò non significa, ci tiene a precisare il Campidoglio, che sia stata annullato definitivamente. Perché puntualizzare? Facciamo un passo indietro. 

Ricordiamo che il trasferimento delle 28 famiglie presenti nella porzione di baraccopoli sulla via Pontina tartassata da roghi tossici, rifiuti, inquinamento (e sotto sequestro nell'ambito di un'inchiesta della Procura per reati ambientali) era stato disposto dalla sindaca Virginia Raggi per settembre. Entro il 10 del mese, come riportato in una comunicazione arrivata alle famiglie dal vice capo di gabinetto Marco Cardilli, era stata garantita la chiusura della zona e soluzioni alloggiative alternative per uomini, donne e bambini. L'operazione è inizialmente slittata a fine mese, per poi scomparire dall'agenda. 

Nella giornata di ieri l'associazione 21 luglio, intervenuta fin da subito in difesa dei diritti delle famiglie per assicurarsi che non finissero in strada, ha comunicato di aver ricevuto una mail da funzionari dell'Unar (l'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali afferente alla presidenza del Consiglio). Nel testo, che RomaToday ha potuto visionare, si legge: "Sia il capo di Gabinetto Stefano Castiglione che il vice Marco Cardilli hanno assicurato circa il non luogo a procedere allo sgombero, inizialmente previsto entro la fine di settembre e poi, come è noto, effettivamente non effettuato".

Frase che ora il Campidoglio smentisce: "Non abbiamo mai fornito alcuna comunicazione, a nessun soggetto, che indicasse la necessità di bloccare o annullare la liberazione dell'area in questione". Allo sgombero si procederà, è il senso del messaggio di replica, ma solo quando le condizioni sanitarie consentiranno di farlo in sicurezza. 

Intanto dalla Lega sono arrivati i primi attacchi. "La Raggi ci ha abituati alle vane promesse in campagna elettorale, e questa vicenda non fa eccezione. Lo sgombero doveva essere ultimato per settembre, in modo da liberare la riserva naturale di Decima Malafede ove attualmente insiste il più grande campo rom d'Europa. Continuiamo a chiedere con forza che l'area venga liberata" tuona il capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi. "Una beffa annunciata ai danni dei romani che vedono così mancare l'ennesima promessa della Raggi, dato che lo sgombero era inizialmente previsto entro la fine di settembre" dichiara la consigliera regionale salviniana Laura Corrotti. 

E anche l'associazione 21 luglio sul punto ribatte al Campidoglio. "Il caso dello sgombero di Castel Romano rischia di creare un caso politico non di poco conto" commenta su Facebook il presidente Carlo Stasolla. "Ovviamente una delle due parti sta mentendo spudoratamente". Un tutti contro tutti. E una promessa non mantenuta.

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