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Castel Romano, ordinanza disattesa e sgombero in ritardo. Offerti ai rom appartamenti in cohousing dentro Roma

I tempi previsti dall'ordinanza sono scaduti. Ancora in corso l'interlocuzione con le famiglie per l'offerta di una soluzione abitativa alternativa. Ecco a che punto siamo con lo sgombero del campo sulla via Pontina

Lo sgombero era previsto per il 2 marzo. Sette giorni dopo la notifica dell'ordinanza alle famiglie. Di giorni però ne sono trascorsi il doppio e le pattuglie della Polizia locale, con "ruspe" al seguito, non si sono ancora viste. E più fattori, dall'andamento della pandemia di covid-19 alle alternative abitative messe in piedi per le famiglie con un progetto ancora da ultimare, fanno pensare che l'operazione annunciata a gran voce dalla sindaca Virginia Raggi, possa non essere esattamente dietro l'angolo. Cosa accade nel campo rom di Castel Romano e a che punto siamo con il trasferimento altrove dei nuclei familiari e conseguente bonifica dell'area? Facciamo un passo indietro. 

Uno sgombero che viene da lontano

La prima cittadina vuole sgomberare con urgenza una parte del campo per ripristinare le condizioni igienico sanitarie e ambientali compromesse da roghi tossici e sversamenti illegali di liquami. Un'azione che aveva in programma da mesi, già promessa entro lo scorso settembre a seguito di un'ordinanza regionale che, sempre a fronte delle condizioni di inquinamento generali riscontrate sul campo e valutate dalla Asl come un pericolo per la salute pubblica, aveva chiesto a Raggi un'accelerazione sulle operazioni di chiusura dell'intera baraccopoli. Questione che si è fatta poi più urgente con il sequestro dell'intero campo, sempre la scorsa estate, da parte del Tribunale di Roma, per reati ambientali commessi all'interno. 

A inizio anno la sindaca è tornata sul tema, sostenendo che la pandemia avrebbe rallentato e posticipato ogni azione possibile, e il 12 febbraio ha firmato un'ordinanza di sgombero consegnata alle famiglie, che l'hanno controfirmata il 23 febbraio. Prevedeva sette giorni di tempo per lasciare la baracche delle cosiddette aree F ed ex Tor Pagnotta del campo, attualmente occupate da circa 80 persone. Pena l'intervento o del privato, proprietario del terreno, o del Comune. Di giorni ne sono trascorsi il doppio però, e nel perimetro del campo sulla via Pontina non è cambiato nulla. 

L'offerta di appartamenti in co-housing

La prima e più importante questione, ancora parzialmente irrisolta, è legata alle alternative abitative che l'ente locale ha fornito alle famiglie. Secondo quanto ricostruito da RomaToday, si sono svolti presso uffici capitolini alcuni colloqui tra assistenti sociali del Campidoglio e una parte dei nuclei familiari residenti nella parte di campo interessata allo sgombero. Sarebbero stati offerti degli appartamenti in co-housing (per due famiglie ad appartamento), ubicati all'interno del territorio comunale. 

Un'opzione che consentirebbe alle famiglie iscritte nelle graduatorie per una casa popolare di mantenere il punteggio acquisito e di poter comunque usufruire in un secondo momento del contributo all'affitto previsto dal Piano rom. Un progetto apprezzato dai diretti interessati, se non fosse che non hanno ancora potuto vedere le abitazioni né sanno esattamente dove si trovino. Siamo quindi a una prima interlocuzione tra le parti. Mancano diversi dettagli perché l'offerta possa dirsi completa e per far sì che i destinatari abbiano tutti gli elementi necessari per accettarla o meno. 

Il fattore pandemia 

Altro fattore da tenere in considerazione, che potrebbe facilmente rallentare le operazioni, la pandemia da covid-19. Siamo alla terza ondata di contagi e il Lazio potrebbe a breve entrare in zona arancione, con misure restrittive quindi rafforzate rispetto a settimane di zona gialla. E proprio il quadro di emergenza sanitaria aveva allungato i tempi dello sgombero già mesi fa, quando era stato previsto in estate per settembre. "A causa dell’emergenza Covid le operazioni hanno subito un rallentamento: la normativa nazionale, infatti, prevedeva un blocco degli sgomberi fino al 31 dicembre 2020" faceva sapere il Campidoglio. Quel blocco però è stato confermato nel decreto Milleproroghe convertito alle Camere a inizio marzo. 

D'altro canto il Comune assicura che in questo senso non ci sono sospensioni dell'operazione in vista. Dal Campidoglio fanno sapere che l'ente locale con la Prefettura e tutte le istituzioni coinvolte stanno dialogando e che sono in corso le ultime operazioni organizzative per effettuare lo sgombero di entrambe le aree, la F e la ex Tor Pagnotta all'interno del campo. 

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