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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Castel Romano, sequestrato il campo rom. Tutto pronto per lo sgombero, ora la palla passa a Raggi

La sindaca nominata custode giudiziario dell'area è chiamata a intervenire per smantellare il campo e poi bonificare. Da capire che fine faranno gli abitanti, 540 persone, 280 minori

Ora la palla passa a Virginia Raggi. Nominata dal giudice custode giudiziario del campo rom di Castel romano, sequestrato nell'ambito di un'inchiesta della Procura per reati ambientali, toccherà a lei accelerare in ogni modo lo sgombero dei moduli abitativi presenti nella baraccopoli e delle circa 540 persone (280 minori) che li abitano. Da capire però come e dove trovare le risorse per garantire che queste stesse persone non finiscano per strada. 

Un'accelerata verso lo smantellamento della baraccopoli che ora arriva direttamente dal Tribunale. La "bomba" sanitaria e ambientale scoppiata all'interno del maxi campo sulla via Pontina è oggetto di un'inchiesta già da tempo. Si indaga contro ignoti per combustione illecita di rifiuti, in violazione degli articoli 256 e 256 bis del Testo unico ambientale, ma anche per omissione d'atti d'ufficio, articolo 328 del codice penale. 

Dentro e fuori dal campo le discariche abusive e i roghi tossici hanno pesantemente compromesso lo stato di salute del territorio, che lo ricordiamo ricade all'interno della riserva naturale di Decima Malafede. Da settimane le denunce di comitati e forze politiche sono all'ordine del giorno.Tanto da far lanciare l'allarme sanitario anche dalla Asl Roma 2, competente sul territorio. I vigili avevano già provveduto all'installazione di barriere in cemento per evitare il via vai di mezzi carichi di rifiuti poi destinati a bruciare. E la stessa Regione Lazio a inizio luglio ha firmato un'ordinanza per imporre lo sgombero al Campidoglio. Ora a chiederlo è la magistratura.

Questa mattina sono scattati i sigilli, con divieto di entrata all'interno del campo. Gli agenti della Polizia locale hanno in carico la sorveglianza dell'area. La Procura ha disposto l'immediata bonifica, ma per farla è prima necessario liberare l'area. Quindi Roma Capitale dovrà trovare una sistemazione per le famiglie a stretto giro. Un'impresa non da poco. 

La competenza per le operazioni di sgombero era già in capo al Campidoglio a onor del vero, e infatti era partito l'iter per l'allontanamento di 90 persone dalla cosiddetta area F del campo, la più critica, da completare entro il 10 settembre. Ora però cresce il numero delle famiglie da sgomberare, ben 250, come cresce anche la responsabilità in capo alla sindaca, chiamata ora a procedere in qualità di ausiliario del giudice. 

Addio al piano rom

In tutto questo sembra svanire nel nulla il Piano rom della sindaca Raggi che interessava anche Castel Romano. Un percorso organizzato per la fuoriuscita dal campo, con aiuti anche economici da parte del Comune alle famiglie, per un importo di spesa pari a circa un milione e 500 mila euro affidato tramite bando lo scorso gennaio a una Rti (Rete temporanea d'impresa) avente come capofila la cooperativa sociale Astrolabio e, in qualità di mandante, Arci Solidarietà Onlus e la cooperativa sociale Speha Fresia. Ora il sequestro cambia completamente lo scenario. 

Raggi: "Acceleriamo a tutela della salute pubblica"

Nel tardo pomeriggio la sindaca Virginia Raggi ha commentato il provvedimento di sequestro, parlando di "nuovi strumenti giuridici e una maggior operatività nelle attività di controllo e sorveglianza dell'area" che "consentono di accelerare nelle azioni a tutela della salute pubblica. Gli interventi per fronteggiare la situazione igienico-sanitaria sono già partiti, ma la decisione del Tribunale li renderà ancor più incisivi". Poi ha ribadito che a settembre l'area F verrà sgomberata, senza però accennare al destino delle altre circa 200 famiglie. 

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