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Tra le case popolari a San Basilio: "Appartamenti vuoti e non assegnati"

La denuncia arriva dal responsabile Casa del Pd di Roma, Yuri Trombetti: "A ottobre la Regione e l'Ater hanno segnalato 300 appartamenti al Comune, ma sono rimasti disabitati". Replica l'assessora Vivarelli: "Basta allarmismi, solo nel mese di maggio e giugno abbiamo potuto assegnare 86 alloggi"

Sul foglio con l’elenco degli indirizzi quattro righe sono evidenziate in verde: corrispondono a quattro case popolari vuote collocate nella stessa via allo stesso numero civico. Si trovano in un comprensorio Ater di via Corinaldo, a San Basilio, un grande giardino circondato da palazzine di cinque piani con tante ‘scale’ da poter scorrere quasi tutte le lettere dell’alfabeto. “Questi quattro appartamenti sono solo un esempio delle circa 300 case popolari che la Regione Lazio e l’Ater hanno segnalato al Comune di Roma per essere assegnate fin dall’ottobre scorso”, spiega Yuri Trombetti, responsabile Casa del Pd di Roma, che ha accompagnato Romatoday per un giro tra queste case vuote. “Sono così da mesi, ma non sono ancora state assegnate”.

La notizia era emersa nel marzo scorso, rilanciata insieme alle dichiarazioni dell’assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani: “Ci auguriamo che il Campidoglio possa assegnarle rapidamente”. Sono dislocate in diversi quartieri: da Serpentara al Tuscolano; da Prima Porta a Casalotti passando per San Basilio. Gli alloggi sono stati blindati con sistemi anti-intrusione e impianti di video sorveglianza per impedire le occupazioni.

Roma, con una lista di famiglie che attende l’assegnazione di una casa popolare che sfora le 13.500 unità (anche se l’ultimo aggiornamento della graduatoria risale al giugno 2020) ha fame di case popolari. Alcuni sindacati stimano che per dare casa a tutti coloro che ne hanno diritto bisognerebbe reperire circa 10mila abitazioni popolari. Nonostante questo, nemmeno le case che restano libere all’interno dei palazzi già disponibili vengono riassegnate in tempi rapidi. Negli ultimi mesi l’operazione è stata ulteriormente rallentata: come emerso nel corso di una commissione capitolina Trasparenza, che si è tenuta a gennaio 2021, per alcuni mesi (a partire da ottobre 2020) il dipartimento capitolino Politiche abitative non ha consegnato alcun appartamento alle famiglie in attesa. 

Così molti appartamenti sono rimasti vuoti. In via Corinaldo, al primo indirizzo segnato sull’elenco, al piano e all’interno indicato la porta è chiusa come tante altre ma è facile capire che l’appartamento è abitato. Due cani, dal tipo di rumore sembrano di taglia piccola, ringhiano dietro la porta. All’altezza della serratura c’è un buco: è stata cambiata. “Probabilmente è stata occupata”. La scena non si ripete più.

Case popolari vuote a San Basilio

Nella scala successiva, al secondo civico indicato nell’elenco, dietro la porta blindata si nasconde un alloggio disabitato. “È vuoto da tempo. Forse ieri è venuto qualcuno a vederlo, magari per un’assegnazione, ma posso garantire che non c’è nessuno”, racconta una donna. Abita a San Basilio dagli anni Sessanta. Ne approfitta per indicare il pavimento disconnesso di una parte di cortile, gli alberi segnati con una ‘X’, “in attesa di essere abbattuti perché pericolanti”, per mostrare un’infiltrazione di acqua al piano terra, all’esterno della palazzina. “Sono settimane che chiamo per segnalarlo ma non è ancora venuto nessuno”.

Al terzo indirizzo il legno della porta blindata è ancora coperto da uno strato di plastica trasparente. Sul campanello non c’è scritto nulla. Un’anziana apre la porta che si affaccia sullo stesso pianerottolo, quarto piano senza ascensore, e conferma con poche parole che nessuno varca quella soglia da tempo. Altro portoncino, altro appartamento vuoto. Questa volta c’è anche una targhetta bianca con scritto: “Impianto d’allarme in funzione collegato con le forze dell’ordine”.

Denuncia Trombetti: “Da ottobre questi appartamenti sono chiusi e allarmati, anche con una spesa a carico di tutti i cittadini. In alcuni casi sono stati occupati, perché il Comune non li sta assegnando. Parlano di legalità ma bisogna chiedersi se è legale tenere le case chiuse per un anno quando c’è la gente che ha passato l’inverno per strada”.

La replica dell'assessora alle Politiche abitative, Valentina Vivarelli. 

Contrariamente a quanto affermato oggi da esponenti del Pd le assegnazioni di alloggi vanno avanti a ritmo sostenuto, compresi i 238 appartamenti messi a disposizione dall’Ater tra fine marzo e fine aprile e non a ottobre come detto. Grazie anche alle nuove disponibilità, solo nel mese di maggio e giugno abbiamo potuto assegnare 86 alloggi, facendo scorrere la graduatoria, implementando le assegnazioni per i nuclei che più difficilmente si vedono la casa assegnata, quelli con un solo componente familiare. 

Nello specifico, in riferimento a quanto dichiarato sugli immobili liberi a San Basilio, parliamo di alloggi che purtroppo il più delle volte non vengono scelti dalle famiglie in lista d’attesa, cui la legge consente la facoltà di decidere nel ventaglio delle case disponibili e proprio per questo rimangono più a lungo non assegnati. Lo sappiamo bene perché si tratta di un quartiere su cui stiamo intervenendo molto proprio per restituire fiducia alla cittadinanza attraverso progetti quali "Il tuo quartiere ti dà lavoro", con la nascita della palestra sociale gestita dalle Fiamme Oro e Don Coluccia e con il percorso di partecipazione del programma di rigenerazione urbana per la rinascita da san Basilio. 

Voglio inoltre sottolineare a chi non conosce il lavoro che ruota intorno alle assegnazioni, che gli alloggi Ater comunicati non sono tutti immediatamente disponibili in quanto l'Ater stessa può utilizzarli per altri scopi istituzionali, come anche  accaduto di recente in vista dello sgombero dello stabile di viale Caravaggio. 

Devo inoltre aggiungere che non tutte le case libere potranno essere riservate a chi attende da anni in graduatoria, perché a causa di chi ha governato Roma in passato e ha deciso di destinare a case popolari immobili privati presi in affitto, dovremo utilizzarle anche per ricollocare le famiglie che abitano detti immobili che la proprietà richiede indietro con tanti ringraziamenti alle amministrazioni di destra e di sinistra che ci hanno preceduto.

Come potete capire il tema case popolari non si può affrontare in maniera superficiale, riguarda aspetti abitativi, sociali, urbanistici, economici. Serve una visione della città, che per noi parte dal comprare case invece di affittarle.

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