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Aprire le case chiuse e tasse sulla prostituzione: Belviso lancia una proposta di legge

Tra gli obiettivi, abrogare la legge Merlin in modo da regolamentare l'attività e permetterne l'esercizio solo in luoghi chiusi, con controlli medici e tasse. Ecco l'idea dell'Altra Destra di Sveva Belviso

"Basta con uno Stato che affama i pensionati e non tassa le prostitute". Con quest'idea Altra Destra ha presentato stamattina la proposta di legge di iniziativa popolare sulla prostituzione.

In sostanza, la proposta sarebbe quella di riaprire le case chiuse, in modo da poter regolamentare e tassare la prostituzione e da rendere illegale l'esercizio dell'attività in strada.

Tra gli obiettivi della proposta l'abrogazione definitiva della legge Merlin. Con la legge, inoltre, si punterebbe a regolamentazione la prostituzione, facendola esercitare esclusivamente in luoghi chiusi privati e impedendo radicalmente il suo esercizio in strada. Prevede pene severissime per il suo sfruttamento, ulteriormente aggravate in caso di minori, di familiari e di persone non italiane in stato di bisogno; le pene per i non italiani che sfruttano la prostituzione comprenderebbero l'espulsione immediata.

Per le prostitute, inoltre, la legge prevede l'iscrizione a un registro da depositare in Prefettura e visite mediche obbligatorie, con una tassazione dell'attività stimata in circa 3,6 miliardi di euro l'anno. Presente ancora un piano di assistenza temporanea per le vittime della tratta.

Sveva Belviso, di Altra Destra, ha commentato: "In Italia, secondo i dati della Commissione Affari Sociali della Camera, il giro di prostituzione coinvolge dalle 50.000 alle 70.000 prostitute, con 9 milioni di clienti e un giro di affari di 3,5 miliardi l’anno. Il 65% dell’attività, tuttavia, è esercita in strada e il 20% coinvolge prostitute minorenni, vittime della tratta, con una elevata percentuale di clienti che chiede rapporti non protetti. Si tratta di un fenomeno di vasta portata, che sfugge completamente ad imposizione fiscale e contributiva e che va ad alimentare potenti gruppi criminali. Oggi, alla luce del fatto che l’Europa ha imposto ai paesi membri di calcolare, ai fini della determinazione del Pil, anche una serie di attività illecite (come la droga e la prostituzione), è ovvio che questo fenomeno debba essere portato alla luce e quindi preso in considerazione".

Il Partito sarà presente sabato in alcune strade della capitale con dei gazebo per raccogliere le 50.000 firme necessarie per presentare la legge. Per il Municipio V in Largo Corelli dalle 10 alle 13; per il Municipio VII alla fermata della metro Giulio Agricola (all'incrocio tra Via Tuscolana e Via Marco Fulvio Nobiliore) dalle 16 alle 19; al mercato di via di Mezzocamino dalle 10 alle 13 per il Municipio IX, e in viale Europa, all'angolo con viale Pasteur dalle 16 alle 19. Inoltre, sarà ancora presente domenica dalle 8.30 alle 13.30 in piazza della Balduina per il Municipio XIV.

"Dal punto di vista sociale, rispetto alla legge Merlin, la nostra proposta prevede una pena per chi sfrutta la prostituzione da 3 a 10 anni, raddoppiata in caso di persona minore, tossicodipendente e in stato di bisogno; pene severe per chi si prostituisce in strada e non rispetta la regolamentazione con una pena da 2 a 5 anni con la multa da 1.000 a 10.000 euro e l’adozione di strumenti volti al contrasto dello sfruttamento della prostituzione, della tratta e della riduzione in schiavitù e sostegno ai progetti di mediazione e supporto sociale. La nostra proposta di legge vuole impegnare il Paese a regolarizzare una volta per tutte il fenomeno della prostituzione, tutelando le donne che decidono liberamente di praticarla, quindi con regolari contributi derivanti dal pagamento delle tasse ed eliminando quella su strada gestita prevalentemente da criminali e sfruttatori", ha concluso Sveva Belviso.

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