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Carte d’identità elettroniche: file più snelle a partire da marzo. Ecco il progetto

Presentato il piano con cui il Campidoglio mira a ridurre le attese per la carta d’identità. Assessore Catarci: “Primi risultati visibili già tra due mesi”

Carte d'identità elettroniche nei punti d'informazione turistica ed anche nelle biblioteche comunali. Nella commissione cultura di Roma Capitale è stato esplicitato il piano con cui, la giunta Gualtieri, mira a migliorare l’erogazione del prezioso documento. Perchè il servizio finora garantito dai soli uffici anagrafici, nel corso degli ultimi due anni, ha subito un drastico peggioramento. Se infatti nel dicembre 2019, i tempi di attesa per un appuntamento erano di 17 giorni, oggi si attestano sui 115.

Riportare a regime gli uffici anagrafici

Il piano, presentato dall’assessore capitolino al decentramento Andrea Catarci, prevede tre step. “Nelle 32 sedi municipali dove si rilasciano le carte d’identità, ci sono 147 postazioni potenziali, ma in questo momento ne sono rimaste operative soltanto 95. Il primo obiettivo sarà quindi quello di riportarle tutte in funzione”, ha spiegato l'assessore. Per farlo occorre investire, in questo caso, soprattutto sul personale. Ed al riguardo c’è la possibilità di attingere ai posti messi a disposizione con il concorsone del 2021. Solo che, com’è stato riconosciuto dallo stesso Catarci, il piano assunzionale sta subendo dei ritardi.

Il tema delle risorse umane

“La graduatoria definitiva per 250 istruttori amministrativi è già stata pubblicata mentre quella per i 100 funzionari ancora no perché – ha spiegato l’assessore capitolino – sono stati presentati dei ricorsi”. Al netto di questo ritardo però “in un mese e mezzo o due, contiamo di far vedere già un miglioramento del servizio, sapendo che quello della rimessa in funzione di tutte le postazioni municipali è solo un pezzo del piano”. L’amministrazione Gualtieri conta infatti su altre due mosse per ridurre i tempi di attesa.

Carte d'identità senza prenotazioni

Il secondo step del piano annunciato da Catarci prevede la messa a disposizione, com’era già stato anticipato in un’intervista a Romatoday, dei tre punti di informazione turistica presenti a Roma. Lo si realizza lavorando sul potenziamento infrastrutturale e sulla dotazione di tecnologie che consentiranno infine di  “predisporre due postazioni per ciascun chiosco”. Lì ci si potrà presentare senza prenotazione, semplicemente rispettando la fila. Una sperimentazione che sarà seguita dal terzo e più oneroso passaggio: quello che coinvolge le biblioteche.

Il ricorso alle biblioteche

Il terzo step del piano prevede di “implementare le postazioni sfruttando le sedi delle biblioteche, naturalmente in accordo con le strutture bibliotecarie. L’obiettivo è di attivarne 15, distribuendole il più possibile. E' un elemento di prospettiva, il più lontano dall'essere realizzato” ha sottolineato Catarci. Anche perché, com’è stato evidenziato dal consigliere di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo “i dipendenti delle biblioteche sono passati da 360, quando ne erano aperte 30, agli attuali 240, ora che ce ne sono 40”.

Il proposito di ricorrere alle biblioteche è invece piaciuto alla presidente di commissione, la democratica Erica Battaglia, perché “sono già distribuite sul territorio” ma anche perché il necessario “investendo in termini di personale e tecnologie finirebbe per arricchire le biblioteche stesse”. Per arrivare comunque a questo obiettivo, ci vorrà del tempo. Nel breve, l’amministrazione, punta a snellire le file negli uffici anagrafici già esistenti. Traguardo da raggiungere “covid permettendo”, è stato sottolineato, entro un paio di mesi.
 

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