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Le promesse di Gualtieri, il pressing di Carocci: il Cinema in piazza agita il Campidoglio

Il presidente della Fondazione Piccolo America e promotore della rassegna inaugurata nel 2015 ha chiesto al sindaco di mantenere gli impegni presi a fine marzo. La ricostruzione di quanto accaduto

Un weekend agitato per il sindaco Roberto Gualtieri e il suo capo di gabinetto Alberto Stancanelli. Venerdì 26 maggio, infatti, secondo la ricostruzione riportata da Il Foglio il presidente della Fondazione Piccolo America, Valerio Carocci, si è presentato a Palazzo Senatorio chiedendo garanzie al primo cittadino riguardo al sostegno economico da parte dell'amministrazione per la nona edizione del Cinema in piazza. Un sostegno promesso a fine marzo e, secondo quanto emerso, ancora non onorato.

Il Cinema in Piazza rimasto senza finanziamento della Regione

Sin dall'inizio la rassegna, che quest'anno avrà inizio il 2 giugno e si terrà tra piazza San Cosimato, Monte Ciocci e Cervelletta a Colli Aniene, ha beneficiato del sostegno economico della Regione Lazio e del ministero dei Beni Culturali. Un sostegno da circa 700.000 euro. Ma ad oggi ancora nessun bando è stato pubblicato dai due enti e di fiducia che questo avvenga in tempi brevi ce ne sarebbe poca, soprattutto perché l'aria al Governo e alla Pisana è cambiata, con il centrodestra al comando in entrambi i casi. Per questo Carocci avrebbe preteso una presa di posizione da parte di Gualtieri.

Valerio Carocci e il venerdì di passione in Campidoglio

Per farlo, come viene confermato anche a RomaToday da fonti ufficiali, Valerio Carocci si è presentato a Palazzo Senatorio intavolando (per sette ore) una sorta di trattativa, condita anche da urlacci (da entrambe le parti) che ha richiamato l'attenzione anche della Digos. Ma come spiegano dal Campidoglio "loro vengono allertati di default quando succedono cose del genere, c'è un presidio fisso". Il portavoce dei ragazzi del Cinema America - occupato da quasi dieci anni per evitare che venisse trasformato in appartamenti e parcheggi - è uscito di sua spontanea volontà dagli uffici del Sindaco. 

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La rivendicazione: "Gualtieri aveva preso un impegno 2 mesi fa"

"Il 31 marzo avevamo detto a Gualtieri che senza finanziamento quest'anno si rischiava di non svolgere più la rassegna - ha scritto in una nota Carocci - e lo avevamo informato di non essere ancora riusciti ad avere garanzie sui budget. Non avevamo mai presentato alcuna pretesa al Campidoglio, che non ha mai finanziato il progetto". In quell'occasione, il Sindaco aveva rinnovato l'apprezzamento per le iniziative del Piccolo America "a partire dall'importante progetto estivo del Cinema in Piazza, dallo straordinario valore culturale e che ha visto sempre grande partecipazione e sul quale ci siamo impegnati affinché venga garantita continuità". In seguito c'è stato un secondo incontro, il 26 aprile. Carocci a distanza di un mese da quella seconda occasione, non avendo ricevuto alcuna notizia - e non essendo stata presentata nessuna delibera in giunta per approvare il finanziamento - ha deciso di fare a modo suo, presentandosi a Palazzo Senatorio. 

In gioco un finanziamento da 300mila euro

E così, a quanto pare, Gualtieri ha "riconosciuto l'importanza e lo straordinario valore culturale", riferisce Carocci riportando gli esiti di quella che lui definisce "una lunga riunione". E questo riconoscimento si tradurrebbe in una presa di impegno "affinché non venga annullata la nona edizione". In sostanza il Campidoglio dovrà mettere sul tavolo 300.000 euro a stretto giro.

Carocci: "Abbiamo anticipato le spese, siamo in difficoltà"

Il rischio è che la rassegna subisca una frenata traumatica, dopo che nel 2022 ha raggiunto numeri rilevanti: 70 ospiti internazionali e nazionali, 104 proiezioni, 28 incontri, 10 retrospettive e la bellezza di 90.000 spettatori in 60 giorni di programmazione. Tre arene - Cervelletta, Monte Mario e San Cosimato - che domani dovrebbero essere presentate alla stampa e il 2 giugno dovrebbero vedere le prime proiezioni. E al momento a mettere mano alle tasche è stata proprio la Fondazione stessa: "Per la prima volta ci siamo fatti carico di anticipare tutto - ha fatto sapere Carocci - senza alcuna certezza di sostegno pubblico. Questa decisione ci pone in una condizione delicata, perché non abbiamo potuto toccare i fondi destinati all'offerta d'acquisto del Cinema America, perché vincolati alla realizzazione del Multisala Diffuso". 

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