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Roma è la città più trafficata d'Italia: è la diciottesima città più congestionata al mondo

Nella Capitale 66 ore l'anno perse nel traffico. Scacchi (Legambiente): "Campidoglio totalmente assente nel necessario potenziamento del trasporto pubblico"

Roma è la peggiore città d’Italia per ore trascorse nel traffico. E’ quanto emerge da una recente ricerca INRIX Global Traffic Scorecard, resa nota da Legambiente Lazio.

Il triste primato della Capitale

Su un totale di 100 metropoli prese in considerazione, a livello mondiale, Roma ha raggiunto la diciottesima posizione tra le più congestionate. Ogni anno gli automobilisti perdono 66 ore nel traffico. Un risultato peggiore di megalopoli come Mexico City, San Paolo, Los Angeles o Istanbul. Un dato che desta ancor più impressione se si considera che è relativo al 2020, anno del lockdown.

“A Roma il traffico automobilistico è stato altissimo nonostante le restrizioni arrivate per affrontare la pandemia” ha commentato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio che, recentemente, aveva portato all’attenzione anche i valori registrati dalle centraline dell’Arpa. I continui sforamenti dei livelli di PM10 confermano, in effetti, quello che i dati della Global Traffic Scorecard rimarcano. Roma è anche la Capitale del traffico.

Un impegno disatteso

Sembrano lontani i tempi in cui la Sindaca prometteva l’impegno dell’amministrazione nel “far capire” ai romani che “è possibile lasciare l’auto a casa”, perchè “un altro modello di mobilità è possibile”. Per riuscirvi, la sfida che nel 2016 Raggi dichiarava di voler intraprendere era quella “di  implementare il trasporto pubblico, renderlo efficiente ed interessante”. Le ore che i romani spendono nel traffico, ed il fatto che la città sia la più congestionata d’Italia, lasciano intuire quale sia stato l’esito di questa sfida.

La sfida persa

“Il Campidoglio è stato totalmente assente nel necessario potenziamento del trasporto pubblico, che sarebbe stato anche indispensabile per immaginare una città migliore nel futuro” ha sottolineato il numero uno di Legambiente nel Lazio.  “Doveva arrivare un grande aumento di servizio di trasporto pubblico per garantire distanziamento e sicurezza. Invece - ha rimarcato Scacchi - il TPL è stato percepito come luogo dove i viaggiatori rischiano di più il contagio, con assembramenti soprattutto su bus periferici e ferrovie urbane Roma Lido e Roma Nord”. Il risultato è che i romani hanno continuato a prendere il mezzo privato. Restano, inevitabilmente, incolonnati nel traffico cittadino. 

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