Caos cimiteri a Roma, sepolture e cremazioni a rilento: scatta l’esposto in Procura
Esposto della Lega: “Situazione grave e insostenibile”. Ama replica: “Agiamo seguendo le normative, massimo sforzo”
Lunghe attese per tumulazioni e cremazioni, depositi pieni e quelle pratiche burocratiche “lente” il cui iter è stato snellito solo da pochi giorni. Sono ancora in sofferenza i cimiteri di Roma. Le agenzie funebri protestano, i familiari fanno sentire il loro grido di dolore: c’è chi da marzo ancora non è riuscito a far tumulare la propria mamma, chi dopo due mesi non ha ancora seppellito il figlio e ancora chi da febbraio non ha potuto riprendersi le ceneri della figlia.
Cimiteri, decessi in aumento: Roma rincorre l'emergenza
Con il trend di decessi in aumento, anche a causa dell’emergenza Covid-19 (oltre 5mila in più da ottobre con un incremento del 35% rispetto al periodo omologo del precedente biennio), è emersa tutta la fragilità del sistema dei cimiteri capitolini: nonostante la necessità di nuovi forni crematori, ulteriori cimiteri, ampliamenti e ammodernamenti fosse già emersa tra il 2017 e il 2019, nulla in questi anni è stato fatto per correre ai ripari. Così Roma insegue l’emergenza, l’ennesima.
Cimiteri capitolini, la Lega presenta esposto alla Procura
“La situazione dei cimiteri capitolini è diventata ormai insostenibile e al collasso. Mesi di attesa per le cremazioni, cimiteri esauriti, scandali e disservizi di ogni tipo che vengono ripetutamente segnalati dai parenti dei defunti disperati per una situazione grave che viene costantemente ignorata dai vertici dell'Ama e dall'amministrazione capitolina”. A denunciarlo in un esposto presentato alla Procura della Repubblica sono i dirigenti romani della Lega Salvini Premier, Fabrizio Santori e Monica Picca, e la portavoce del Comitato per la Tutela dei Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano e Laurentino, Valeria Campana.
“Dal documento depositato emerge chiaramente che a tormentare i cittadini nel momento del dolore hanno avuto un ruolo decisivo i ritardi nel l’approvazione dei bilanci e l’esiguità dei fondi stanziati per gli interventi sia per l’ordinaria gestione che per investimenti strutturali più volte annunciati ma mai intrapresi. Ma anche la burocrazia ha contribuito a peggiorare la situazione, che si tratti di doppi passaggi per una autorizzazione alla sepoltura o cremazione o al rilascio di una concessione. Le gravi urgenze già esistenti nel 2017 sono oggi emergenza. Il rispetto del dolore dei cittadini - scrivono i tre - non può essere oggetto di scelte contabili o politiche di bilancio, tanto meno dell’attesa di settimane per un timbro".
Da qui l’esposto. Lo scopo è quello di “esortare scelte congrue ed efficienti per trovare in tempi rapidi soluzione ad una situazione inammissibile con il fine di riportare rispetto e decoro nei cimiteri romani”.
La replica di Ama: "Applichiamo normativa, valuteremo azioni contro procurato allarme"
Ma Ama non ci sta e replica alle accuse. “E’ opportuno ricordare a tutti coloro che stanno inviando esposti alla procura della Repubblica che AMA sta applicando puntualmente le previsioni contenute nelle norme emanante dal Governo e dal Parlamento per affrontare anche in ambito cimiteriale l’emergenza dovuta al Covid-19, come previsto ad esempio sia per la gestione delle seconde sepolture, sia per lo snellimento delle pratiche burocratiche per le sepolture stesse. AMA valuterà eventuali azioni nelle sedi opportune per il reato di ‘procurato allarme’ a tutela del servizio pubblico essenziale che sta svolgendo”.
Nel cimitero di Prima Porta "nessuna salma respinta"
Lo sforzo c’è. A Prima Porta ieri nessuna salma è stata rimandata indietro dal personale addetto alla struttura “oggetto, tra l’altro, anche di pesanti aggressioni verbali”.
“AMA, in stretto raccordo con Roma Capitale, sta mettendo in campo tutte le risorse disponibili per assicurare il regolare svolgimento delle operazioni cimiteriali. Dall’inizio di quest’anno, presso il Cimitero di Prima Porta, sono state effettuate oltre 4500 cremazioni, 568 soltanto negli ultimi quindici giorni, e oltre 6700 operazioni tra inumazioni, tumulazioni, esumazioni ed estumulazioni. Sia per la parte amministrativa che per quella operativa si sta producendo il massimo sforzo per far fronte alla crescita dei decessi e della domanda connessa, ottemperando a tutte le norme per la sicurezza e alle misure di contenimento del Covid-19, a tutela dei lavoratori e degli utenti. L’impianto crematorio romano resterà attivo anche il prossimo 1° maggio e le salme verranno accolte anche domenica 2 maggio”.