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Metro C, cantieri chiusi e operai a casa: "Marino verifichi ma faccia presto"

E' l'appello della Cgil Roma e Lazio al sindaco di Roma, perché si sblocchi al più presto la situazione della Metro C. Il Consorzio aspetta da Roma Metropolitane 250 milioni di euro

Va bene verificare che fine fanno i soldi dei contribuenti. I controlli, si sa, non sono mai abbastanza e si tuona allo scandalo se non ci sono. Ma sulla metro C tocca far presto. I cantieri sono ancora chiusi e gli operai, 3000, in cassa integrazione.

Da un lato il Consorzio che reclama 250 milioni di euro da Roma Metropolitane, senza i quali sostiene di non poter proseguire i cantieri, dall'altro il Comune che senza garanzie su tempi e modalità di avanzamento della terza linea metropolitana non si sbilancia.

Nel mezzo i lavoratori, appesi a un filo, e l'opera pubblica incompiuta più costosa d'Europa che rischia l'ennesimo blocco. Verificare quindi ma con una certa celerità. Il sollecito arriva dalla Cgil Roma e Lazio ed è rivolto al primo cittadino. 

CGIL - "Noi chiediamo al sindaco Marino di effettuare le verifiche necessarie per capire se il consorzio deve essere pagato per dei lavori pregressi, in modo da riaprire presto i cantieri». È l'appello che arriva da Claudio Di Berardino, il segretario generale.

"Il piano del lavoro è intervenuto sui lavori alla metro C. Per Di Berardino si devono riaprire presto i cantieri della Metro C "per i 200 lavoratori impiegati ma anche per dare un servizio alla città. Non ci può essere un'altra incompiuta, ne abbiamo già avute tante". 

OPPOSIZIONE - “Il Sindaco legittimamente vuole vederci chiaro su tempi e costi della Metro C, ma staremo con il fiato sul collo di Marino per capire quali saranno i tempi per le decisioni dell’Amministrazione". Così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.

"Ogni fermo lavori ha un costo per la collettività che va dalla potenziale cassa integrazione per migliaia di dipendenti ai disagi che subiranno i romani per cantieri ancora aperti, oltre al rischio di ulteriori ritardi per la conclusione dei lavori della Metro. 

Non deve essere la cittadinanza romana a pagare a caro prezzo quei giochi di potere e quei dannosi capricci di un uomo che ancora non si è reso conto delle responsabilità che lo investono come primo cittadino della Capitale”.

“La necessità di trasparenza, di tempi certi e di contenimento dei costi è un obiettivo che la politica deve porsi ma non vorremmo che a farne le spese siano anche quelle aziende che hanno condotto i lavori tra mille difficoltà, perché a farne le spese sarebbero i lavoratori delle stesse e il circuito economico della Capitale”, conclude Santori.

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