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Canili comunali, allarme delle associazioni animaliste: "Situazioni fuori controllo"

Lav, Avcpp, Enpa e Animalisti Italiani denunciano il "blocco delle entrate a Muratella" e "carenza di cure sanitarie". Appoggio del consigliere Peciola: "Dare seguito alla mozione che supera la delibera 148"

La gestione dei canili comunali da parte dell'amministrazione capitolina continua a suscitare le proteste. Dopo la mobilitazione in Campidoglio delle scorse settimane, che avevano portato all'approvazione a larga maggioranza di una mozione in cui si chiedeva di fare un passo indietro rispetto alla cosiddetta 'delibera ammazzacanili', le associazioni animaliste Lav, Avcpp, Enpa e Animalisti Italiani denunciano “una situazione fuori controllo. Roma Capitale nemica degli animali”. Appoggio dal capogruppo capitolino di Sinistra ecologia e libertà Gianluca Peciola: "Dare seguito alla  mozione per il superamento della delibera comunale 148 che prevede la chiusura di tre canili-gattili".

CANI ABBANDONATI – Scrivono in una nota le associazioni: “A Muratella è stato deciso il blocco delle entrate per cui, come i cani abbandonati in garage che non vengono registrati come cani del Comune di Roma, sono decine gli animali, anche segnalati dalle forze dell’ordine, che vengono lasciati sul territorio”. Le associazioni forniscono qualche numero: “Dal 20 maggio all'11 luglio, sono entrati 124 cani ma 90 cani bisognosi sono stati lasciati in strada, tra cui cuccioli, cani abbandonati dentro le ville pubbliche, cani pericolosi”. Il tutto anche se di posti liberi ce ne sarebbero ancora: “Ad oggi i cani presenti in canile sono 613, contro una capienza reale di 620”.

CURE SANITARIE – Secondo quanto denunciano le associazioni anche sul fronte delle cure sanitarie il servizio è carente e molti dei ricoveri presso i veterinari avvengono “grazie alle donazioni che vengono raccolte tra i cittadini”. Tra queste le sterilizzazioni: “Senza contare i 300 cani di Muratella non sterilizzati ed, ancora di più, i 2348 cani usciti in affido negli ultimi anni e non sterilizzati dalla ASL: l’attuale dirigente ASL del canile rifiuta gli appuntamenti ed i cittadini dovranno pagare di tasca propria la sterilizzazione dell’animale adottato”. Problemi anche al canile di Ponte Marconi dove “le cure sanitarie degli animali sono assenti dal 14 aprile 2014, giorno in cui i volontari siamo stati diffidati dal continuare a curare gli animali a loro spese ed il loro ruolo è stato preso da un consulente di Roma Capitale”.

STRUTTURE A RISCHIO CHIUSURA - “Per il rifugio comunale Vitinia ex Poverello, a rischio chiusura per una serie di motivazioni che si sono rivelate infondate, nulla si sta facendo: è stata chiesta l’istituzione di una commissione ad hoc ma la risposta è stato solo un generico ringraziamento per i documenti che sono stati, per l’ennesima volta, forniti all’amministrazione”. In 'pericolo' anche la struttura di Muratella:“E pende ancora il rischio di deportazione di centinaia degli animali presenti nella struttura, nonostante la mozione del Consiglio Comunale che ha invitato il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per la riapertura dei canili comunali chiusi per l’inefficienza degli uffici capitolini: il 26 giugno si è conclusa una gara di comparazione tra le strutture private del Lazio per future convenzioni e sono state selezionate 3 strutture commerciali che non sappiamo neanche dove si trovino mentre è stata formalmente chiusa la gara per la gestione dei canili comunali – indetta dalla Giunta Marino nel novembre 2013 – ed è stata annunciata una nuova gara per la gestione esclusiva delle strutture “superstiti” Muratella (non si sa ancora per quanti posti-cane), Ponte Marconi (ancora chiusa agli ingressi di nuovi animali e priva di cure sanitarie) e Porta Portese” proseguono Lav, Avcpp, Enpa e Animalisti italiani.

PECIOLA - A raccogliere il grido d'allarme delle associazioni animaliste il capogruppo capitolino di Sinistra ecologia e libertà Gianluca Peciola: “L’Assemblea capitolina lo scorso 17 giugno ha approvato una mozione per il superamento della delibera comunale 148 che prevede la chiusura di tre canili-gattili non a norma su sei e il ridimensionamento di quello di Muratella dagli attuali 640 cani a 250, in favore di gare d’appalto che distribuirebbero i randagi fra strutture private laziali, con aumento dei costi e la pericolosa perdita di tracciabilità degli animali” scrive il consigliere comunale in una nota. “La Giunta capitolina provveda a dare piena applicazione all’atto approvato in Aula Giulio Cesare e apra un tavolo di confronto con le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dei canili e gattili presenti nelle strutture capitoline. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta, oltre al superamento della delibera comunale, al mantenimento degli stessi servizi attualmente resi, ampliandoli a tutte le strutture comunali, consentendo di mantenere invariato l’elevato standard qualitativo che ha da sempre contraddistinto l’attività svolta dai lavoratori dipendenti nei canili e gattili di Roma Capitale”.

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