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La corsa alla Camera

Elezioni suppletive, Letta respinge la candidatura della renziana Bonetti. Contro il Pd c'è Valentina Grippo di Azione

Ufficiale la candidatura della consigliera regionale calendiana. Riparte il toto nomi nel Pd. Stallo nel centrodestra

Che fosse una mission impossible era prevedibile. Il tentativo di Matteo Renzi di candidare la ministra di Italia Viva Elena Bonetti alle elezioni suppletive del 16 gennaio è naufragato. Il segretario del Pd Enrico Letta ha fatto capire che non se ne parla. "Il rapporto col territorio è fondamentale, la scelta è del Pd romano" ha detto a Corriere.tv rispondendo a una domanda sulla candidatura di Bonetti da parte dei renziani. In questo la scelta di Giuseppe Conte, che rapporti con il territorio non ne ha, è stata definita da Letta "un'eccezione". Già, perché il nome da far correre alla Camera in un seggio, quello di Roma Centro, che il centrosinistra vincerà con quasi certezza, i dem lo avevano. Era quello dell'ex premier grillino, che però ha rifiutato la proposta

Il no a Bonetti e il toto nomi a sinistra

"La scelta di Conte non cambia la prospettiva" di un'alleanza con i 5 stelle, ha precisato Letta in risposta a chi in queste ore ha interpretato il rifiuto come un segnale di crisi dell'asse Pd-M5s. Nessuna crisi. Chiuso il capitolo Conte, per la Camera si torna però a pescare nel partito democratico e nelle sue figure territoriali. Non sono previste aperture a candidati più "centristi". Renziani poi, meno che mai. "Avevo immaginato per quel seggio una candidatura autorevole come quella di Conte - ha spiegato il segretario dem - in queste ore il Pd romano farà le sue valutazioni e proporrà la candidatura migliore".

Il nome in pole è quello di Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma, ma non è un mistero che Letta gradirebbe una candidatura al femminile, in linea con l'impegno preso a inizio mandato di mandare avanti le donne nei ruoli di vertice. Qui tra i nomi possibili troviamo quelli di Annamaria Furlan, ex segretaria della Cisl, e di Cecilia D'Elia, portavoce della Conferenza delle donne democratiche e responsabile Politiche per la Parità della segreteria. Entrambe godono del favore del segretario Letta. 

Calenda lancia la carta Grippo

Intanto, mentre il Pd corre a caccia del nome, a tallonarlo c'è Carlo Calenda. Il leader di Azione ha messo in campo il nome della consigliera regionale Valentina Grippo. Una chiara sfida al centrosinistra con un nome territoriale che vanta un discreto seguito nelle zone chiamate al voto. Durante la recente campagna elettorale ha appoggiato apertamente Calenda, contribuendo all'ottima perfomance nel II municipio, dove la lista del leader di Azione è risultata la più votata con 22387 preferenze, pari al 33,6% dei voti, più del doppio del partito democratico. E alcuni quartieri del II municipio rientrano proprio nel collegio Roma 1. La raccolta firme è già partita.

"Il 16 gennaio 2022 si vota alle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati nel collegio di Roma 1. Anche in Parlamento serve qualcuno che difenda gli interessi della Capitale, una candidatura solida - scrive Grippo su Facebook inaugurando di fatto la campagna elettorale - se vuoi firmare a sostegno del nostro progetto, puoi farlo da oggi fino a venerdì, dalle 8 alle 20.00, nella sede di Azione in Corso Vittorio Emanuele II, 21". Grippo è scesa in campo. Un nome locale che potrebbe mettere in difficoltà i dem. 

Stallo nel centrodestra

In tutto questo poco o niente si sa sui nomi nel centrodestra. È circolato nei giorni scorsi quello dell'ex capogruppo della Lega in Campidoglio Maurizio Politi, che ha però smentito una discesa in campo. Con ogni probabilità la scelta sarà di Fratelli d'Italia. A Roma sono tutti impegnati nella lista per le elezioni indirette dell'Area metropolitana. La scelta è rimandata a data da destinarsi. 
 

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