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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il VII Municipio visita La Barbuta: "Nuovo campo Leroy Merlin? Mai stati interpellati"

Un sopralluogo del parlamentino per visionare le condizioni critiche del campo. Niente a che fare con il progetto firmato Leroy Merlin? "Non siamo mai stati chiamati in causa"

Il VII Municipio visita La Barbuta. Un sopralluogo della IV Commissione Consiliare all'interno del campo rom confinato tra il Gra e l'aeroporto di Ciampino, per prendere visione delle condizioni, criticissime, in cui versa e redigere un atto da inviare in Campidoglio. Il parlamentino di Cinecittà chiederà un intervento sul fronte igienico sanitario, sulla discarica a cielo aperto che dà il benvenuto a chi entra nel villaggio, sui rifiuti sparsi e mai raccolti. Oltre a un tavolo di confronto, in cui si faccia chiarezza su quelli che sono, se ci sono, gli indirizzi comunali in merito.

Queste ufficialmente le ragioni della visita, chiesta a più riprese dai consiglieri Monica Lozzi (capogruppo M5S) e Davide Tutino (lista civica Marino) e sollecitata anche dalla presidente della Commissione, Valeria Vitrotti, a seguito di segnalazioni di residenti dei quartieri confinanti, che hanno lamentato degrado e insicurezza nel quadrante. Temi importanti, ma noti a tutti. Quel che invece in pochissimi sanno, è che un futuro per i rom de La Barbuta forse esiste già, almeno sulla carta: un nuovo villaggio nell'area adiacente a quella attuale da realizzarsi con investimenti privati. Davvero il tour del Municipio non ha niente a che vedere con il destino del campo, già scritto ma ancora nel cassetto degli uffici capitolini?  

“Non siamo mai stati interpellati dal Comune in merito a questo progetto – ci spiega Lozzi - non ci è mai stata inviata alcuna documentazione, non ne sappiamo niente se non quello che leggiamo sui giornali. Io ne sono venuta a conoscenza per vie traverse, e infatti ne ho parlato in commissione già mesi fa e ho presentato un'interrogazione, ho chiesto che ci venisse data una risposta a livello comunale, ma questa risposta non è mai arrivata”. 

Diversa la versione fornitaci dalla Commissione Politiche Sociali capitolina, presieduta dalla consigliera Erica Battaglia, che si affretta a precisare alla redazione come il progetto abbia seguito il normale iter di diffusione  a tutti i capigruppi, opposizione compresa. Non ci sarebbe stata nessuna volontà di tenere all'oscuro nessuno. 

IL NUOVO CAMPO LEROY MARLIN - Questioni interne a parte, torniamo al progetto e ai suoi contenuti. In estrema sintesi, Leroy Merlin, il colosso francese del bricolage, vorrebbe chiudere la sede di viale Kennedy e aprirne un'altra nell'area di 30 ettari al confine col Raccordo. Lì però ci stanno i rom de La Barbuta, così l'idea dell'azienda, presentata al Comune nel maggio 2013, è quella di costruire un altro campo esattamente accanto a quello già esistente, dove invece sorgerà il nuovo megastore. Tutto a costo zero per il Campidoglio. E' l'azienda che investirà 11,5 milioni di euro per la bonifica dell'attuale villaggio, per la costruzione di quello adiacente, e per le spese della gestione, affidata alla Comunità di Capodarco di Roma e alla cooperativa Ermes

I dettagli del progetto sono stati resi noti dall'Associazione 21 Luglio, che lo ha bollato come l'ennesima scelta infelice dell'amministrazione Marino sul tema rom. Dai soggetti istituzionali invece solo silenzio, ma senza smentite nè dietrofront. Il progetto esiste, è ben riassunto anche sul sito della cooperativa Capodarco, e tra i soggetti indicati come “presenti al tavolo istituzionale” ci sono il Dipartimento Politiche Sociali e il VII Municipio. Che però, lo ripetiamo, ha dichiarato di non esserne a conoscenza.

Chi invece sa esattamente di cosa parliamo sono gli abitanti del campo. “Due anni fa sono venuti qui alcuni rappresentanti di Leroy Merlin, hanno parlato con noi e ci hanno fatto vedere questo progetto”. Venetu, storico abitante del 'villaggio', non conosce i dettagli dell'accordo, ma ci racconta di essere stato interpellato, insieme ad altri rom de La Barbuta, direttamente dal colosso industriale. E di aver già espresso un netto 'no'. 

IL 'NO' DEI ROM - “Noi un nuovo campo non lo vogliamo. Io ho parlato con tante persone qui, sono tutti d'accordo. Sono soldi completamente sprecati. Cosa si danno a fare 10 milioni alle cooperative? E poi farlo proprio accanto a questo, nello stesso identico posto, vuol dire che i problemi non li risolvi”. Venetu fa riferimento all'isolamento dell'area, lontana da servizi e mezzi pubblici. Le stesse risorse, forse, si potrebbe impiegare diversamente. 

“Io proporrei di parlare con le singole famiglie e di trovare soluzioni adatte a ognuno, perché con gli stessi soldi non ci vengono proposte delle case vere, anche da rimettere a posto, da risistemare, ma che siano case, per poter vivere in una normalità, così mio figlio non dovrà più dire a scuola che abita in un campo”. Perché "noi dal campo vogliamo uscire, e chi dice il contrario dice una cosa falsa". 

Anche l'intento del Comune sembrerebbe andare verso la garanzia di condizioni di vita accettabili per chi al momento non le ha. Come chiede l'Europa. La ragion d'essere del progetto Leroy Marlin? "Fronteggiare l'emergenza nomadi in maniera costruttiva e organizzata - si legge sul progetto - nell'ottica di scongiurare ogni rischio igienico-sanitario". Sì, ma con un modello gestionale che è la fotocopia di quello già esistente. 

Campo rom La Barbuta - Le foto del sopralluogo

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