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Il campo largo fa litigare Raggi e Lombardi: "Chiudere esperienza col Pd". "Ci condanniamo all'irrilevanza"

L'ex sindaca chiede una revisione del patto progressista in regione, l'assessora alla transizione ecologica la pungola: "Mandati a casa dopo 5 anni, facciamoci qualche domanda"

Mettere in discussione il campo largo in regione, mantra del presidente uscente Nicola Zingaretti, rompendo un'alleanza che "ha fatto bene solo al Pd". E' la proposta di Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, oggi consigliera d'opposizione, avanzata tramite il suo profilo ufficiale su Facebook. La grillina non ci sta a prestare il fianco ai dem "rianimati con il Conte 2". A risponderle, senza nominarla però, è l'assessora regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi: "In un mondo in cui abbondano i demolitori, la parola chiave è costruire". 

Due visioni differenti 

Le due esponenti pentastellate non sono mai andate molto d'accordo, si sa. Virginia Raggi e Roberta Lombardi, ad un certo punto della loro carriera politica, hanno intrapreso strade differenti seppur sempre all'interno del Movimento. Anche dopo lo strappo di Luigi Di Maio, entrambe sono rimaste fedeli all'attuale capo politico Giuseppe Conte, ma con visioni differenti. Che a un mese e mezzo dalle elezioni politiche si delineano nettamente. 

"Apriamo un dibattito interno: liste alla luce del sole"

"Con il Pd non c'è speranza" sentenzia Raggi. L'avvocata, che potrebbe rientrare tra i nomi candidabili in Parlamento - il collegio potrebbe essere quello di Ostia, Pomezia e l'Eur anche per sfruttare la battaglia contro l'inceneritore, secondo le voci previsto nel IX municipio a Santa Palomba - si scaglia contro l'alleanza portata avanti a Montecitorio, ma anche alla Pisana. "Dovremmo finalmente riaprire un dibattito interno - scrive - coinvolgere gli attivisti e non 'pianificare' tutto a tavolino nelle stanze del 'palazzo'. Le liste si fanno alla luce del sole, aperte a tutti. Si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei comuni o regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità". 

Scontro sul tema della transizione ecologica

Il riferimento è al termovalorizzatore. Il M5S lo ritiene una scelta obsoleta, contro i principi di una reale transizione ecologica. La stessa Roberta Lombardi, subito dopo l'annuncio dello scorso aprile da parte di Gualtieri, ha tentato di far tornare sui suoi passi il primo cittadino, senza successo. "Si prenda il caso di un tema come quello della transizione ecologica e dell'inceneritore - continua Raggi - , che a livello nazionale ha scosso l'anima ecologista del MoVimento 5 Stelle mentre in Regione Lazio pare non riuscire a smuovere neanche una foglia. Altrimenti ci troviamo di fronte alle solite chiacchiere elettorali". 

La frecciata di Lombardi: "A Roma mandati via, facciamoci una domanda"

Lombardi poche ore dopo, sempre su Facebook, mette nero su bianco la sua replica. Che non risparmia una frecciata velenosa alla "rivale". Sì, perché dopo aver spiegato che "a meno che non si abbia la maggioranza assoluta, la strada per tradurre le promesse in risultati è quella del confronto con altre forze politiche", l'assessora entrata in giunta con il rimpasto giallo-rosso voluto da Zingaretti scocca una freccia che colpisce dritta nell'orgoglio di Raggi: "Si può anche governare Roma 5 anni e mezzo - affonda - avendo la maggioranza, ma se alla fine i cittadini ti mandano a casa senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora bisogna farsi una domanda". I proclami dal pulpito "non vanno lanciati - accusa Lombardi - soprattutto con una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aer riempito le liste dei municipi con i propri 'nominati'". Se fosse una partita a battaglia navale, Lombardi avrebbe centrato l'Ammiraglia. 

"Non condanniamoci all'irrilevanza, dialoghiamo con altre forze politiche"

Per l'assessora "sono i fatti che contano, i risultati raggiunti per i quali saremo giudicati alle urne. Meglio un dialogo con altre forze politiche - ribadisce - che una finta e inconcludente morale purista". E sull'inceneritore l'assessora tiene a ricalcare la demarcazione che c'è tra le politiche regionali sui rifiuti e le scelte del commissario straordinario Roberto Gualtieri: "Grazie alla collaborazione con le forze di centrosinistra - ricorda - siamo riusciti ad escludere nuovi inceneritori dal piano regionale. Se invece di condannarci all’irrilevanza si fosse accettato di interloquire con altri per le elezioni di Roma - accusa -, probabilmente oggi non staremmo parlando di un inutile e dannoso inceneritore invece che di impiantistica moderna per il recupero della preziosa materia prima". Insomma, il M5S per la corsa al Campidoglio ha fatto "harakiri" e adesso ne paga le conseguenze. Farlo di nuovo l'anno prossimo per la corsa alla regione post-Zingaretti - ma anche, molto prima, per il nuovo Parlamento - sarebbe imperdonabile. Nonostante quanto scritto, Roberta Lombardi resta al suo posto nel Movimento: "Confermo il massimo sostegno a Conte". Ma aggiunge, in chiusura: "E a tutti quei consiglieri regionali e comunali che stanno verificando sui nostri territori se ci sono le condizioni per costruire e portare avanti progetti concreti anche con altre forze politiche".

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