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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Focolaio a Castel romano, i sindacati a Raggi e Prefetto: "Vigili lasciati soli. Serve l'Esercito"

Lettera di denuncia indirizzata a sindaca e Prefetto Cgil Fp, Uil Fpl, Csa Ral. Le richieste vanno dai dispositivi di protezione di individuale all'intervento di supporto di Polizia di Stato e militari 

Più misure di sicurezza anti Covid, tamponi a cadenza fissa, un presidio sanitario mobile e l'aiuto di Esercito e Polizia di Stato. A chiedere di sostenere e tutelare gli agenti della Polizia locale in servizio di vigilanza fuori dal campo rom di Castel Romano, dove è scoppiato in questi giorni un focolaio di coronavirus, pensano i sindacati. Dopo le denunce arrivate dagli agenti del Corpo, ecco una lettera inviata direttamente al Prefetto Matteo Piantedosi e alla sindaca Virginia Raggi. 

Il focolaio di Castel Romano

A oggi, lo ricordiamo, i positivi accertati - secondo i dati forniti dalla Asl lo scorso 8 febbraio - sono 12, di cui 4 bambini. E circa 50 le persone sottoposte a regime di quarantena. Sempre la Asl sta però sottoponendo gli altri 500 residenti del campo ai tamponi, per verificare la reale estensione del contagio. In tutto questo i vigili urbani, con una nota interna inviata direttamente dal neo comandante Ugo Angeloni, sono stati chiamati - non senza proteste tra gli agenti - a controllare che nessuno esca dal perimetro del campo. 

La denuncia dei sindacati

Nella lettera firmata da Cgil Fp, Uil Fpl, Csa Ral, si parla di cluster da covid-19 "potenzialmente assai pericoloso" e si chiede di conseguenza alle autorità la fornitura di tutti i dpi (dispositivi di protezione individuale) necessari alla protezione dei lavoratori della Polizia locale, l'attivazione di protocolli sanitari, tramite tamponi da effettuarsi con cadenza settimanale, verso il personale impegnato nelle attività di controllo individuato come da giornaliera Ordinanza di Servizio emessa, e infine di "valutare l'apporto di un presidio sanitario mobile per monitorare lo stato di salute di chi entra e chi esce dal campo, col compito di coadiuvare il personale operante affinché non si diffonda l’epidemia".

"Da evidenziare - prosegue la nota firmata dai sindacati - che i nomadi di tale sito, per caratteristiche e abitudini accertate, si spostano per tutto il quadrante sud della città e che, inoltre, i bambini frequentano le scuole dei quartieri limitrofi di Spinaceto, Tor de Cenci, Laurentina e Castel Romano". E infine si chiedono rinforzi anche alla Polizia di Stato e all'Esercito. "Inoltre è degno della massima attenzione il fatto che il Villaggio, data la sua estensione per circa 65.000 metri quadrati, è permeabile in tutto il suo perimetro. Pertanto sarebbe utile, se non indispensabile, in chiave di sicurezza integrata ed efficace, la collaborazione delle altre forze di polizia o dell’esercito. È appena il caso di ricordare che il Villaggio è posto sotto sequestro giudiziario dalla Procura di Roma per un'inchiesta inerente Il reato di disastro ambientale".

La "sassaiola" contro Sant'Egidio 

Un quadro decisamente delicato quello che si sta profilando in queste ore all'interno del campo. Ieri pomeriggio un episodio che non ha fatto che rafforzare la denuncia dei vigili urbani: l'improvviso lancio di oggetti da parte degli abitanti contro i volontari della Comunità di Sant'Egidio, impegnati nella distribuzione di generi alimentari e di prima necessità agli ospiti della baraccopoli. Attimi di tensione che la Polizia locale ha subito sedato. 

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