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Politica Esquilino / Via Napoleone III, 8

L'occupazione di Casapound nel mirino del Campidoglio

Nell'ultima riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza l'assessorato al patrimonio avrebbe posto l'accento sulla situazione di via Napoleone III, al settimo posto nella lista degli sgomberi

Casapound non va ignorata. L'occupazione a scopo abitativo di via Napoleone III all'Esquilino, iniziata nel 2003 insieme alla nascita del movimento dei "fascisti del terzo millennio", è nella lista degli sgomberi della Prefettura e per il Campidoglio non può e non deve essere messa da parte ancora a lungo. 

Zevi chiede a Frattasi di sgomberare (anche) Casapound

La presa di posizione risale a circa una settimana fa, quando si è svolto l'ultimo incontro del comitato per l'ordine e la sicurezza. Presente ovviamente il prefetto di Roma Bruno Frattasi, Ater Roma, la Questura e l'assessore alle politiche abitative e patrimonio Tobia Zevi. L'ordine del giorno: aggiornarsi sugli sgomberi delle occupazioni, sui censimenti fatti e da fare (uno dei prossimi potrebbe essere viale del Policlinico, con le stesse modalità di viale delle Province). 

La riunione del comitato ordine e sicurezza

Nella normale dialettica tra istituzioni, c'è stato un momento in cui sembrava che l'occupazione ormai ventennale dell'ex sede del ministero dell'Istruzione, di proprietà del Demanio, dovesse passare in secondo piano. Nonostante, dopo lo sgombero di viale delle Province e Valle Fiorita e l'acquisizione di Porto Fluviale a Ostiense, il palazzo dell'Esquilino abbia risalito qualche posizione in classifica.

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"Non dimentichiamo via Napoleone III"

A quel punto dall'assessorato c'è stato un sussulto, una pacata sottolineatura: "Non dimentichiamo Casapound, è un'occupazione con poche famiglie e si può sgomberare in poco tempo senza troppe difficoltà", il senso dell'osservazione fatta. Ovviamente sempre con il metodo-Caravaggio: passaggio da casa a casa. Frattasi ne ha preso atto, non chiudendo alla possibilità, 

L'emendamento di Bonelli (AVS) respinto 

Nel frattempo, proprio a fine 2022 un emendamento al decreto Rave firmato da Angelo Bonelli di Europa Verde è stato respinto dal governo. Il deputato romano chiedeva di mettere nel mirino al più presto lo stabile pubblico di via Napoleone III 8. 

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