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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Campidoglio, parola d'ordine rimpasto: la vittoria del Pd impone il cambio di passo

La schiacciante vittoria del Pd e le dimissioni di Flavia Barca rendono urgente un riassetto. Dopo l'incontro del sindaco con il numero due del Pd, Guerini, in programma un colloquio con Cosentino

La schiacciante vittoria del Pd nella capitale alle elezioni europee potrebbe trasformarsi in un vero e proprio terremoto politico per l'amministrazione Marino. E le dimissioni dell'assessore alla Cultura Flavia Barca di ieri, che si aggiunge alla poltrona vacante, e strategica, del Bilancio, rendono ormai inevitabile la necessità di mettere mano all'assetto della giunta. Di fronte a un Pd romano rafforzato da una tornata elettorale che ha premiato le politiche di Matteo Renzi, il primo cittadino Ignazio Marino non può fare finta di niente. In calendario diversi incontri chiave. Questa mattina il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, braccio destro dell'ex sindaco di Firenze, si è recato in Campidoglio mentre domani sarà la volta del segretario romano Lionello Cosentino. Inevitabile anche un confronto con la maggioranza.

L'INCONTRO - “Da parte nostra c'è piena vicinanza rispetto al lavoro che sta svolgendo Marino” è questo il commento di Guerini al termine dell'incontro con Marino. In programma da prima di conoscere il risultato elettorale, sul tavolo dell'incontro il bilancio e il piano di rientro che la capitale dovrà presentare al governo. Un rimpasto? “È un tema che riguarda le scelte del sindaco. Sta alla sua autonomia decisionale entro le relazioni che il sindaco ha con le forze che lo sostengono, non un tema che mi riguarda”. Poi ha aggiunto: “Parleremo ancora nei prossimi giorni in un quadro di collaborazione e nel rispetto dell'autonomia decisionale dell'amministrazione”. Infine in merito al bilancio: “C'è da affrontare l'emergenza del piano di rientro e del bilancio. Ma entro la collaborazione che si è instaurata con il Governo tutto ciò sta trovando una composizione”.

RIMPASTO - Sulla cima del Campidoglio però le voci che vedono come necessario un rimpasto si fanno sempre più pressanti. A dirlo a spoglio elettorale ancora 'caldo' lo stesso segretario romano Lionello Cosentino: “Questa vittoria ci rafforza nonostante i problemi rimangano” ha affermato. “La questione del rimpasto è uno dei punti che va affrontato nei prossimi giorni” ha aggiunto il segretario romano. Domani l'incontro con il primo cittadino che fino alla scorsa settimana sul merito ha negato: “Rimpasto? Non siamo in un pastificio” ha risposto ai giornalisti. L'abbandono dell'assessore alla Cultura Flavia Barca però ha dato una netta accelerazione. Un nuovo vuoto dopo quello 'pesante' lasciato al Bilancio dal magistrato della Corte dei Conti Daniela Morgante.

IPOTESI - Al posto della prima potrebbe andare Giovanna Marinelli, un passato da collaboratrice di Gianni Borgna e nel Teatro di Roma. Al Bilancio invece, da qualche settimana nelle mani dello stesso Marino, potrebbe andare a Silvia Scozzese esperta di finanza locale della fondazione dell'Ifel, l'Istituto per la finanza e l'economia locale dell'Anci, dopo l'abbandono della Morgante entrata a far parte della cabina di regia del Campidoglio in merito al piano di rientro per la Capitale. La stessa però avrebbe negato questa ipotesi. Il cambio di guardia però potrebbe non riguardare solo le due poltrone vacanti. L'assessore alla Casa Daniele Ozzimo potrebbe essere spostato alle Politiche Sociali, un tema a lui caro, al posto di Rita Cutini mentre a suo posto potrebbe arrivare l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo che potrebbe tenere la delega all'Urbanistica, compatibile con la 'casa', oppure lasciare libera una poltrona molto ambita dal Pd. Un cambio di deleghe potrebbe coinvolgere anche l'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini che potrebbe andare alla Scuola. L'assessore però a chi ha prospettato tale ipotesi ha affermato: “Non sarebbe un bel segno per la città” aggiungendo in merito a un imminente rimpasto: “La gatta frettolosa fece i figli ciechi”.

BONACCORSI - La rosa dei nomi potrebbe essere pescata anche dall'esterno del Campidoglio. Nel corso di un'intervista a Radio Popolare Roma la renziana Lorenza Bonaccorsi si è detta disponibile: “C'è bisogno di un'idea di rilancio di Roma che sia alta, forte e il più rapida possibile. Per fare questo sono, e siamo, a disposizione mettendo da parte i personalismi e bilancini, visto anche che per quanto mi riguarda continuo ad essere onorata di svolgere il mio ruolo di deputata" ha dichiarato.

MORASSUT - Sulla situazione romana si è espresso anche l'ex assessore all'Urbanistica della giunta Veltroni Roberto Morassut: “Mi auguro che non si sviluppi il miope gioco di usare il risultato per diatribe meschine di micro apparato” ha commentato. “Il consenso largo al Pd è un voto di consenso a Matteo Renzi e una apertura di credito al Pd. Per questo sento di chiedere a tutti un comportamento serio e di grande rigore e responsabilità. No alle corse al primo della classe o ad appelli metodologici. No anche alle schermaglie sui rimpasti e sui posti. Su queste cose decida il sindaco sulla base di valutazioni di merito e di efficienza della sua squadra".

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