Campidoglio, la“Rupe Tarpea” resta transennata ma il cantiere è fermo
Nanni: “I lavori di consolidamento dovevano concludersi nel 2021”
Nell’area di Monte Caprino, sul colle del Campidoglio, c’è un giardino chiuso al pubblico. Si tratta della Rupe Tarpea, il luogo dove, secondo la tradizione, fino al I secolo dopo Cristo venivano gettati i traditori della patria che erano stati condannati a morte.
Lavori fermi
La zona, che deve il suo nome “Monte Caprino” al fatto che nel Medioevo vi pascolassero gli animali, è caratterizzata da stradine e terrazzamenti a giardino. Sono però inaccessibili a causa di lavori che sembrano essersi protratti oltre il termine previsto. “Sono mesi che non c’è più nessun operaio nel cantiere”ha fatto notare il consigliere Dario Nanni, della lista Calenda.
Il consolidemento della rocca tufacea
Lo spazio è oggetto di un intervento teso al consolidamento del colle, nel tratto che affaccia su via del Teatro Marcello. Negli anni Sessanta, una serie di crolli, portarono all’avvio d’interventi di messa in sicurezza. Altri ne erano stati realizzati nel 1943. Gli ultimi, quelli che hanno comportato le attuali chiusure, sono per evitare nuovi episodi di distacco ma anche per valorizzare i giardini che si sviluppano alla base della Rupe. Giardini che restano tutt’ora interdetti.
Il cartello affisso nell’area di cantiere,oltre ad indicare l’ importo dei lavori, fissa anche la data di avvio, il 27 novembre 2019. Quasi tre anni fa. La durata del cantiere, invece, era stata prevista in 420 giorni. “Era previsto che l’intervento terminasse dopo 14 mesi – ha obiettato Nanni – ma dopo due anni siamo ancora con le transenne”.
L'interrogazione in Campidoglio
Il consigliere, che per fare chiarezza sul destino dell’area verde, sino alla seconda metà del XIX secolo appartenuta alla famiglia Caffarelli, ha presentato un’interrogazione. L’area, situata sotto il belvedere, offre uno degli affacci più suggestivi del Centro storico ed è “un’inconsueta oasi di verde che domina il cuore dell’Urbe” ha rimarcato Nanni.
Da qui la richiesta di far luce sulla tempistica per la ripresa dei lavori, che “sono fermi da mesi” ha ricordato Nanni. Lavori che rendono l’area, situata su una delle direttrici principali per il raggiungimento dei siti archeologici e dei monumenti del centro, ancora inesorabilmente off limits.