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Campidoglio, l'asta degli immobili comunali è un flop: solo 13 le offerte

Un appartamento a Piazza Navona il più pagato. Un immobile commerciale a piazza Navona quello per cui sono arrivate più offerte. Ora le unità non assegnate saranno rimesse all'asta

Tredici offerte, interesse per appena sei immobili su 35, un incasso previsto di 2,6 milioni, a fronte dei preventivati 16,5. Sono i numeri del flop dell'asta dei 35 immobili comunali che ieri, 10 agosto, ha visto l'apertura delle buste presso il Dipartimento capitolino Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione. 

Solo 6, su 35 all'asta, gli immobili per i quali è stata fatta un'offerta. Il più ambito è un locale commerciale all'Esquilino, per il quale sono state fatte ben 5 offerte sulle tredici in totale. Il più pagato è stato invece un appartamento a piazza Navona, per il quale l'offerta è stata superiore al milione e mezzo di euro. Ignorati invece case e locali commerciali all'ombra del Colosseo. 

Da un rapido calcolo i sei immobili assegnati frutteranno al Comune circa 2,6 milioni di euro. Ricordiamo che l'assessore al Patrimonio Cattoi aveva previsto un incasso di oltre 16 milioni dalla vendita di tutte e 35 le unità. Il ricavato andrà in investimenti per servizi e opere per i cittadini. 

Cosa accadrà ora agli immobili rimasti senza offerta? Verranno rimessi all'asta. Secondo quanto previsto nel regolamento per le unità nel centro storico cittadino la base d'asta non cambierà mentre per gli altri è prevista una riduzione del 5%.  

Non sono mancate le critiche. In particolare Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio punta il dito contro la data scelta per l'asta. "Fare l'asta per l'alienazione del patrimonio immobiliare il 10 agosto è da pazzi: il Comune incasserà meno soldi e favorirà qualcuno. Faremo un accesso agli atti e verificheremo che cosa c'è dietro una scelta così folle che va contro gli interessi dei cittadini. Al duo Marino-Cattoi non è bastato aver fatto una sanatoria per i furbi della storica 'affittopoli', che grazie a loro hanno potuto saldare i canoni irrisori mai pagati ed esercitare il diritto di prelazione, ma hanno concluso la svendita del patrimonio comunale di pregio con una vera e propria asta fantasma. Perché l'asta non è stata fatta a settembre, al rientro dalle vacanze? Perché non è stata pubblicizzata? Anche su questo la Procura saprà dare le giuste risposte". 

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