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Scuola, la campanella non suona per i rom: il servizio di scolarizzazione è sospeso

Dai villaggi di Candoni e Castel Romano i bus questa mattina sono partiti vuoti. L'assessore alla Scuola, Marco Rossi Doria assicura che "c'è la piena volontà politica di superare le difficoltà"

Tutti a scuola, o quasi. La campanella suona per i bimbi romani ma non per quelli dei campi rom, perché il servizio di scolarizzazione è appeso a un bando non ancora rinnovato. E così, dai villaggi di Candoni e Castel Romano i bus questa mattina sono partiti vuoti. L'assessore alla Scuola, Marco Rossi Doria assicura che "c'è la piena volontà politica di superare le difficoltà", ma la trattativa di fatto è ancora in corso. Cerchiamo di capire meglio. 

All'interno dei campi rom, i 'villaggi-ghetto' che il Comune dovrebbe superare per non restare fanalino di coda dell'Europa, sono previsti dei servizi di scolarizzazione appaltati a cooperative. Arci Solidarietà, Ermes, Casa dei Diritti, Eureka I, si occupano con i loro operatori di seguire i bambini nel percorso di integrazione scolastico. Sono figure a metà tra l'educatore e il mediatore culturale-linguistico che seguono i giovani studenti anche dopo la scuola, parlano con gli insegnanti, con i genitori. Un anello di congiunzione tra la vita nei campi e quella tra i banchi, rientrato più di una volta nel mirino delle polemiche per i risultati rilevati in termini di frequenza scolastica, non sempre proporzionali all'impegno speso, vedi il caso di Casal Lombroso.

Numeri a parte, il bando del servizio è scaduto il 30 agosto, e il Campidoglio non l'ha ancora rinnovato. E' rimasto il trasporto 'straordinario' con pulmini dedicati fino agli istituti, inserito all'interno del maxi bando Global Service, tra l'altro fermo al Tar, che racchiude alcuni servizi scolastici corollario, vedi manutenzione del verde, mensa, trasporti appunto. Ma niente operatori, in 107 sono rimasti fuori, per circa 2000 bambini. 

"Oggi i pullman da Candoni e Castel Romano sono partiti quasi vuoti, tra l'altro non hanno considerato il fatto che senza educatori gli autisti non partono, perché sono gli operatori a sapere tutto dei bambini, dove devono scendere, a che fermata, in quale scuola" ci spiega Giovanni Alfonzi, della Fp Cgil Roma. "Abbiamo avuto un primo incontro il 24 agosto con Rossi Doria che ha riconosciuto l'assenza del servizio, ma ancora non è stato fatto niente, siamo convocato nuovamente oggi alle 15". Da parte sua, l'assessore alla scuola si è espresso a riguardo con un post su Facebook.

"Stiamo lavorando – gli assessori Danese, Sabella e io – ogni giorno per giungere ad una buona conclusione della vicenda nel segno di una soluzione che tuteli i bambini e i lavoratori impegnati in modo più strutturato che in passato, garantendo nel tempo questo essenziale servizio sul territorio romano. Eventuali rallentamenti e criticità, dunque, non derivano da una sottovalutazione del diritto allo studio o dell'importanza di questo servizio! Sono dovuti alla necessità di rispettare le norme che regolano gli appalti pubblici e la loro inderogabile tempistica. Il Comune di Roma e questa Giunta non intendono infatti prescindere dall’utilizzo di procedure ad evidenza pubblica nel rispetto della legge". 

Non sembra esserci spazio per proroghe varie ed eventuali, come richiesto dai sindacati in attesa di un nuovo bando. "Chiediamo che si trovi al più presto una soluzione per arrivare almeno fino a Dicembre e non lasciare che i bambini restino senza il servizio". 

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