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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Campi rom, Salvini a gamba tesa sul piano Raggi. Il ministero: "Entro 15 giorni mappa degli abusivi, poi sgomberi"

Con una circolare il Viminale chiede alla Prefettura una mappatura dettagliata per pianificare azioni di sgombero

Entro 15 giorni il Viminale vuole una ricognizione degli insediamenti, autorizzati e non, e delle loro caratteristiche. Come si inseriscono nel contesto urbano, se si riscontrano problematiche di tipo igienico sanitario, quanti minori ci sono e se frequentano la scuola, se tra la baracche si bruciano rifiuti o si commettono reati che richiedono il reiterato intervento delle forze delle ordine.

Dopo le occupazioni (di ieri lo sgombero dell'ex scuola di via Cardinal Capranica) la nuova stretta annunciata da Matteo Salvini riguarda i campi rom. Con una circolare inviata ai Prefetti della Repubblica in queste ore, il ministro chiede un dossier sulle baraccopoli presenti nelle periferie cittadine da far pervenire nelle prossime due settimane all'Ufficio di Gabinetto. E poi da condividere ai tavoli dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica. 

L'intento, si legge nella circolare, è quello di definire "strategie condivise finalizzate al superamento delle situazioni di degrado e ripristino delle condizioni di legalità". Anche "nelle strutture autorizzate". Mentre per quelle abusive, di dimensioni ridotte rispetto ai maxi campi, presenti da anni su sia aree pubbliche che su terreni privati, si parla direttamente di "sgombero" tramite "l'esecuzione delle ordinanze di demolizione e rimozione delle opere abusive". Il richiamo è alla politica della ruspa ormai simbolo del messaggio salviniano, ma in parallelo si fa comunque riferimento alla necessità di applicare "positive dinamiche di ricollocamento degli interessati". 

Insomma, tramite la Prefettura il ministro dell'Interno sembra entrare a gamba tesa nel piano di chiusura e superamento dei campi firmato da Virginia Raggi nel 2017. La "terza via", come ribattezzata dalla sindaca, alternativa nella narrazione grillina sia alla sola ruspa di Salvini che al solo assistenzialismo delle passate consiliature. Un pacchetto di misure applicate però in tempi lenti e con scarsi risultati, sia sul piano del ripristino di legalità e sicurezza che su quello dell'integrazione sociale degli sgomberati.

A oggi l'unica baraccopoli chiusa è il Camping River, ma le famiglie sono finite per lo più per strada. Ne restano altre sei cosiddette "istituzionali" e al momento l'iter è in corso in sole due strutture, La Barbuta e Monachina, anche qui con grosse difficoltà per quanto riguarda gli strumenti assistenziali utilizzati. Poi ci sono i dieci campi "tollerati", vedi via Salviati a Tor Sapienza, oggetto di più visite elettorali dello stesso Salvini. Completano il quadro i circa 300 mini insediamenti irregolari sparsi sul territorio (secondo stime fornite dall'ultimo studio dell'associazione 21 luglio), che ora dovranno rientrare in una dettagliata mappatura del territorio, definita dal ministro "urgente" per tutelare sicurezza e ordine pubblico. 

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