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Roma città d'Italia con più campi rom: in 5 anni oltre 60 milioni di euro di spesa

Presentato in Senato il Rapporto Annuale 2017 dell'associazione 21 Luglio

Va a Roma il primato del maggior numero di campi rom in Italia. 17 in totale, di cui 6 formali e 11 cosiddetti 'tollerati'. È quanto si apprende dal Rapporto Annuale 2017 dell'associazione 21 Luglio, presentato oggi in Senato. Oltre 60 milioni di euro la cifra spesa per le utenze e per gestire i cosidetti 'villaggi della solidarietà' dal 2012 al 2017.  Il tutto, commenta l'associazione 21 Luglio, "nonostante le aspettative create a fine 2016 con la Memoria di Giunta e il 'Progetto di Inclusione rom' presentato il 31 maggio dalla sindaca Raggi che aveva come obiettivo il graduale superamento dei campi presenti all'interno della citta' nel 2017 non e' stato di fatto avviato alcun processo di inclusione". 

Il lavoro dell'amministrazione di Virginia Raggi viene però definito un "balbettio". A Roma, la discussione è aperta. Si spiega nel report:  "In che modo è possibile e sostenibile superare le baraccopoli della città di Roma? Quali modalità adottare? Quali azioni privilegiare? Con quali fondi? In tal senso, il “Piano rom” dell’Amministrazione Capitolina può essere considerato il primo 'balbettio” di una risposta ancora tiepida, insufficiente e naufragata alla prova dei fatti". Nei prossimi anni, continua il documento, dovrà "rafforzarsi e concretizzarsi in azioni realmente efficaci che possano condurre la città di Roma verso il superamento definitivo delle baraccopoli rom, una realtà che continua a rimanere una 'vergogna' tipicamente romana". Caso esemplare "quello del Camping River, per il cui superamento la Giunta ha promosso una serie di azioni che si sono dimostrate fallimentari e non hanno fatto altro che 'declassare' l'insediamento da formale a informale". 

I dati della spesa

Nella sola città di Roma, considerando l’arco temporale 2012-2017, è necessario evidenziare come i costi sostenuti dall’Amministrazione Capitolina per le utenze e per l’erogazione dei servizi  primari all’interno dei «villaggi della solidarietà» e dei “campi rom” ammontino complessivamente a circa 8.400.000 euro. Bisogna altresì aggiungere  a tali spese anche quella relativa alla “gestione” degli 8 «villaggi della solidarietà» dal 2012 al 2014; essa complessivamente ha riguardato 6.000 persone circa per una spesa complessiva stimata di circa 49.100.000 euro. Nel 2017 sono stati impegnati  3.645.000 euro per la manutenzione ordinaria dei «villaggi della solidarietà» e lo svuotamento vasche di accumulo liquami.

Diminuiscono i rom negli 'insediamenti formali'

Nel 2017 è proseguita la leggera contrazione numerica degli abitanti presenti nei 6 insediamenti formali della Capitale. Spiega il Rapporto Annuale: si tratta di un fenomeno avvenuto in misura spontanea e dovuto, dopo gli eventi successivi all’inchiesta denominata ”Mafia Capitale”, all’assenza di servizi e al peggioramento delle condizioni di vita negli insediamenti, che ha spinto quanti erano nella condizione di farlo, a ricercare strade verso una diversa collocazione abitativa in Italia e all’estero. 

Nel 2017 sono state 3.469 le persone censite nei 6 insediamenti formali, con un decremento del 6,5% rispetto al 2014, quando si era registrata la presenza di 3.711 persone. Si segnala un incremento solo nella baraccopoli di Lombroso (dove si è passati dalle 190 unità del 2014 alle 227 del 2017, con un incremento del 20%) e in quella di Castel Romano (che continua ad essere l’insediamento più grande d’Italia con le sue 1.062 persone accolte, con un +14% rispetto al 2014). Nella baraccopoli di Gordiani non si sono registrate importanti variazioni rispetto al triennio precedente. Importante è il decremento nella baraccopoli di Salone (-32%); più lieve quello delle baraccopoli di Candoni (-9%) e La Barbuta (-5%).

I numeri di Roma

Nella seconda metà del 2017 sono 6.900 i rom e i sinti in emergenza abitativa in città, pari allo 0,24% della popolazione romana, secondo la seguente suddivisione. 4.419 persone vivono nei 17 insediamenti formali (comprensivi dei “campi tollerati”); 1.620 persone nei circa 300 insediamenti informali; 750 persone nelle 2 occupazioni di immobili monoetnici; 1.062 persone nel più grande insediamento formale, Castel Romano; 420 persone nel più grande insediamento informale, Camping River. Nel centro di accoglienza di via Toraldo, struttura non monoetnica, nella seconda metà del 2017 risultavano accolte 111 persone di origine rom.

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