Campi rom, Associazione 21 luglio smentisce Raggi: "Aperti da giunte di sinistra. Sindaca ha agito come la destra"
Dieci campi aperti dalle giunte di Rutelli, cinque con Veltroni, uno con Alemanno, nessuna nuova apertura con Marino
“I campi rom li ha aperti Salvini con le sue forze politiche, ai tempi di Alemanno che allora fu aiutato da Berlusconi e della Lega”. Con queste parole la sindaca di Roma Virginia Raggi, durante l’intervista a La7 di giovedì, ha attaccato il leader della Lega che da giorni tappezza la città con buoni propositi per la Capitale tra cui la chiusura delle baraccopoli.
“La stagione dei campi nella Capitale è stata inaugurata e implementata da amministrazioni di sinistra e l'unico insediamento riconducibile alla giunta Alemanno è stato quello de La Barbuta” ha commentato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio impegnata da dieci anni nella difesa dei diritti delle comunità rom.
Stasolla ripercorre la storia della nascita delle baraccopoli a Roma spiegando come siano state proprio le giunte di sinistra a costruire i campi rom: le giunte Rutelli hanno aperto 10 campi (Salviati 1, Salviati 2, Candoni, Gordiani, Tor de' Cenci, via la Martora, via Lombroso, La Barbuta 1, Vicolo Savini, Salone 1). Con Veltroni sono 5 i campi aperti: Castel Romano, Villa Troili, Salone 2, Camping River, Camping Cesarina. Nessuna nuova apertura invece con la giunta Marino e uno con la giunta Alemanno (Barbuta2).
Ai nostri taccuini ha spiegato: "Sulla questione rom purtroppo sembra l'ignoranza a farla da padrona. Sotto questo profilo l'amministrazione della Giunta Raggi appare assai simile a quello della Giunta Alemanno con una chiara volontà di chiudere i campi ma attraverso azioni di sgomberi forzati – ha detto Stasolla - Non sembra ci siano differenze tra le modalità di chiusura del campo di Tor de' Cenci, realizzata nel 2012 da Alemanno, da quello di Camping River, organizzata 6 anni dopo dalla Raggi”.
Il presidente di Associazione 21 luglio, che per il secondo anno consecutivo organizza un corso (on line per il 2020) sul superamento dei campi rom in Italia, ha concluso: “Raggi, pur quindi rivendicando di essere "donna di sinistra", in realtà, per quanto riguarda la questione rom, è sicuramente una "donna di destra".
A non gradire le parole di Virginia Raggi anche Gianni Alemanno che ha querelato la sindaca: “Ha detto il falso quando mi ha accusato di aver aperto, insieme a Berlusconi, i campi nomadi a Roma. I campi nomadi non solo non li ho aperti, ma al contrario ho chiuso una buona parte di quelli che avevo ereditato dalle precedenti giunte”.