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Alemanno querela Raggi: "Non ho aperto io i campi rom, li ho chiusi"

L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, replica a Virginia Raggi e a quanto dichiarato dalla sindaca durante l'intervista al programma "In Onda"

“Ho dato mandato ai miei legali di querelare Virginia Raggi per diffamazione. Ha detto il falso quando mi ha accusato di aver aperto, insieme a Berlusconi, i campi nomadi a Roma”. A parlare è l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno che punta il dito contro le frasi espresse dalla prima cittadina durante la trasmissione “In Onda” su La7 in cui Raggi è stata ospite.

Giovedì sera in una intervista fiume su quanto fatto e su cosa realizzare a Roma nei prossimi anni in vista della futura candidatura e in risposta alla diffusione dei manifesti di Salvini ha commentato: “Con che faccia si presenta uno che fino a ieri diceva Roma ladrona? Ma stiamo scherzando? Siamo alle barzellette. I campi rom li ha aperti lui con le sue forze politiche, ai tempi di Alemanno che allora fu aiutato da Berlusconi e della Lega”.

Gianni Alemanno, che dal 2008 al 2013 ha ricoperto il ruolo di sindaco della città, ha spiegato in una nota: “È vero esattamente il contrario: nel 2008 quando ci siamo insediati in Campidoglio la situazione su Roma era la seguente: i campi tollerati erano 15, gli autorizzati 7, i campi abusivi e micro insediamenti erano oltre 1200 e la popolazione nomade presente era stimata intorno alle 9000 persone. Dopo i cinque anni della nostra amministrazione – ha detto Alemanno - i campi tollerati erano 8, gli autorizzati 8, quindi sono stati chiusi 6 campi tra tollerati e abusivi, tra cui quelli con la più alta pericolosità sociale come Casilino 900, La Martora e Tor de' Cenci, inoltre sono stati sgomberati 1100 campi abusivi e micro insediamenti e la popolazione nomade presente alla fine del nostro mandato si era ridotta a circa 5100 persone fotosegnalate e conosciute”.

Infine: “Quindi i campi nomadi non solo non li ho aperti, ma al contrario ho chiuso una buona parte di quelli che avevo ereditato dalle precedenti giunte – ha concluso l'ex sindaco di Roma - Non sono disponibile ad essere lo strumento con cui Virginia Raggi pensa di scaricare le responsabilità del completo fallimento del suo mandato in vista della campagna elettorale comunale”.

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