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Campi nomadi: il sindaco di Ciampino scrive ad Alemanno

Preoccupazione per la delocalizzazione annunciata dal sindaco di Roma. Walter Enrico Perandini sindaco di Ciampino, scrive al Sindaco di Roma Gianni Alemanno una lettera con la richiesta di convocare urgentemente un tavolo di concertazione con i Sindaci dei comuni confinanti con la capitale

A seguito della riunione di due giorni fa tra i presidenti dei Municipi e la giunta Alemanno per individuare le nuove aree dove far sorgere i campi rom della Capitale, il Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini, ha inviato al Sindaco di Roma Gianni Alemanno una lettera con la richiesta di convocare urgentemente un tavolo di concertazione con i Sindaci dei comuni confinanti con la capitale, alla presenza del Prefetto di Roma e dei Presidenti della Regione e della Provincia, ai quali è stata inviata copia della richiesta. Tema del confronto l'individuazione delle migliori soluzioni all'emergenza nomadi ed alla delocalizzazione dei campi nomadi non autorizzati di Roma.

«Caro Sindaco – si legge nella lettera di Walter Enrico Perandini Sindaco di Ciampino – apprendo da notizie di stampa della Tua riunione di ieri con i Presidenti dei Municipi di Roma, in cui è stato discusso un piano di sgombero di sei insediamenti nomadi – per la precisione quelli individuati sono quelli di Tor de Cenci, Casilino 900, La Monachina, via della Martora, Foro Italico e Via Baiardo siti nel comune di Roma, oltre all’l'ipotesi di realizzazione di due nuovi insediamenti da 400 posti l'uno.

«Apprendo – continua il Sindaco – inoltre con stupore che il campo "La Barbuta", sito negli ultimi metri del territorio di Roma ed all'ingresso della Città di Ciampino, non sia stato inserito nell'elenco di quelli da chiudere a breve. Ho già avuto modo di informarTi, nella mia lettera del 7 novembre, come, circa la chiusura del campo "La Barbuta", abbia avuto rassicurazioni dal Prefetto di Roma fin dal 1994, a poche settimane dalle sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ne ha decretò la sua illegittimità. Nonostante ciò – conclude Perandini – nulla è accaduto in tal senso in questi anni, ed anzi recentemente si sono diffuse voci di un suo possibile ampliamento».

La preoccupazione maggiore, adesso per tutti i comuni della provincia e confinanti con il comune di Roma è quella di rassicurare i propri cittadini che la delocalizzazione degli insediamenti ipotizzata dal Prefetto venga attuata con un’adeguata concertazione delle parti in causa e che la soluzione della questione nel comune di Roma, non si trasformi in un problema per i territori confinanti.


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