I camion bar sul decreto Cultura: "Il problema non siamo noi, ma gli abusivi"
Alfiero Tredicine: "La tutela dei Beni Culturali è 'legittima'. Ma va coniugata con la salvaguardia delle attività commerciali, ovviamente quelle 'legittimamente' autorizzate"
Il decreto cultura è legge e ora i camion bar possono essere spostati. Se prima dell'approvazione il presidente di Apre Confesercenti Alfiero Tredicine usava toni decisamente bellicosi, ora ammorbidisce un po' la linea e prova dialogare con il Mibac e il Comune di Roma
“Non abbiamo ragioni per credere che il Ministero ai Beni Culturali”, spiega Alfiero Tredicine, “non si adoperi perché l'introdotta norma la si applichi non in forma arbitraria, cancellando di netto quelle che sono le storiche forme di commercio su aree pubbliche”. Il presidente di Apre si riferisce ai camion bar “legittimati da autorizzazioni rilasciate nell'ultimo mezzo secolo e non assimilabili con il commercio ambulante abusivo”.
Ed il dito di Tredicine va puntarsi proprio contro l'abusivismo: “E' questa la piaga da combattere e non solo in quelle aree di pregio monumentale, che giustamente vanno tutelate con il coinvolgimento delle sovrintendenze e dei comuni direttamente interessati”.
Quindi l'invito all'assessore Marta Leonori: “Per calarci nella realtà romana – prosegue il presidente dell'Associazione – l'assessore di Roma Produttiva, Marta Leonori, d'intesa con le sovrintendenze interessate potrà verificare se le postazioni autorizzate e concesse alla storica rotazione “Bibite&Sorbetti”, nelle adiacenze dell'area archeologica del Colosseo, in tutto 3, rispettino o meno tale principio. Servono soprattutto, da parte dell'Amministrazione, provvedimenti che contrastino le già richiamate forme di abusivismo, ad esempio attraverso un'opportuna segnaletica verticale o orizzontale, che servirebbe ad isolare, anche visivamente, chi occupa abusivamente l'area ed arreca danno all'immagine ed al decoro monumentale della città”.
“Su questo versante – conclude il presidente Tredicine - le associazioni di categoria, Confesercenti in testa, sono pronte ad offrire ogni più utile contributo. Quando saremo chiamati in un tavolo a svolgere il nostro ruolo di rappresentanza sindacale porteremo la nostra memoria storica, augurandoci che dall'altra parte si verifichino attentamente gli atti amministrativi e poi si traducano le conclusioni, ispirate dal più ragionevole buonsenso”.