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Caltagirone querela 'il manifesto' e il vicesindaco Luigi Nieri

Oggetto del "mandato ai legali", due articoli pubblicati ieri sul quotidiano dal titolo 'Marino sotto assedio dalla gens Caltagirone' e 'Ostruzionismo eversivo'

Francesco Gaetano Caltagirone contro il Manifesto e il vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri. In una nota si legge infatti che l'imprenditore “ha dato mandato ai suoi legali affinché provvedano a tutelarlo in ogni opportuna sede giudiziaria nei confronti” dei due soggetti. A far scattare la reazione del costruttore romano un articolo pubblicato ieri sul quotidiano dal titolo 'Marino sotto assedio dalla Gens Caltagirone' 'Tutti i guai di Marino dalla A alla C'. L'articolo in questione infatti sosteneva che “tra l'imprenditore e il primo cittadino la guerra è ormai dichiarata”. In particolare su due temi in particolare: la metro C, consorzio che vede come socio anche la Vianini di Caltagirone, e l'Acea di cui lo stesso Caltagirone è azionista.

Ecco alcuni stralci dell'articolo: “Nell'aula Giulio Cesare c'è un bel signore, fermo da mesi come una statua dei Marmi […]. Un signore che improvvisamente, a freddo, ha sferrato l'assalto. Alfio Marchini, il rampollo della famiglia di costruttori a capo di una formazione soidisent moderata da 9 per cento, amico e socio della gens Caltagirone, ha presentato 62 mila ordini del giorno la metà di quelli delle opposizioni su un bilancio le cui voci del resto parlano dell'era Alemanno”. E ancora. Secondo l'articolo “Marino si è messo in testa di risolvere due grosse grane della città: l'Acea e la Metro C. E le due grane hanno appunto un cognome, Caltagirone, e un nome, Alfio”.

Al suo fianco un'intervista al vicesindaco Luigi Nieri dal titolo "Ostruzionismo eversivo". Nell'intervista il vicesindaco Nieri afferma: "Vogliono mandarci a casa perché non accettano che a Roma si possa cambiare registro: il messaggio che un certo tipo di imprese sta facendo arrivare mi sembra chiaro, chi ficca il naso nei cantieri della Metro C si brucia". Nieri critica anche le imprese della metro C: “Allora di fronte ai sindacati, agli assessori e al vicesindaco, alla fine le imprese avevano promesso che avrebbero sbloccato il pagamento degli stipendi. Ebbene, dopo una settimana e dopo l'articolo sul più importante quotidiano romano, che peraltro ci ha fatto guerra su tutto, a cominciare dalla pedonalizzazione dei Fori Imperiali, cambiano idea e decidono di non pagare più gli stipendi”. E infine la conclusione: “Roma non può essere ostaggio di chi non sta difendendo gli interessi generali”.

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