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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Il nuovo sistema di etichettatura dell'unione europea boccia la cacio e pepe

Coldiretti Lazio ha annunciato una battaglia sull’etichettatura a “semaforo”: “Boccia quasi l’85% del made in Italy a denominazione DOC/Igp”

Niente Nutri-score per i prodotti della gastronomia italiana. Il sistema di etichettatura, che ricorrendo a due scale di valori, mira ad identificare i valori nutrizionali d’un prodotto alimentare, non piace a Coldiretti Lazio.

Una minaccia per le eccellenze nostrane

“Se il Nutri-score venisse approvato dall’Unione Europea -  ha spiegato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - sparirebbero dalle tavole le eccellenze locali che caratterizzano i nostri territori e con la loro la storia e le tradizioni che li accompagnano. Quello di cui abbiamo bisogno è un’Europa protagonista e forte perché capace di coltivare le sue ricchezze e le pluralità di cultura”.

L'etichettatura a semaforo

Il sistema di etichettatura, già in adozione in Francia, punta su una scala cromatica ed una scala alfabetica, per rendere più intuibile il valore nutrizionale di un cibo. Lo fa però secondo una modalità che non piace a Coldiretti, che ha già annunciato di voler dare battaglia contro quello strumento. E’ ritenuto infatti “semplicistico e pericoloso” perché “non tiene conto della complessità delle diete mediterranea e delle abitudini”. 

Ma secondo l’associazione dei produttori Il Nutri-score cancellerebbe i piatti tipici della nostra tradizione come il cacio e pepe, che secondo il sistema di etichettatura dovrebbe essere senza pecorino romano, perché considerato non salutare. Ma d’altra parte verrebbe penalizzata anche la caprese perché, sotto accusa, c’è anche la mozzarella di bufala, uno dei prodotti più apprezzati del comparto alimentare del Lazio.

Uno strumento che boccia il made in Italy

“I sistemi di etichettatura a colori come il Nutri-score escludono paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali, che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’etichetta nutrizionale a colori – ha sottolineato il numero uno di Coldiretti Lazio -  boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp), che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare, soprattutto nel tempo del Covid”.

La sovranità alimentare contro il carobollette

Secondo i detrattori del Nutri-score, quel sistema di etichettatura che comunque piace anche in Belgio, in Germania ed in Spagna, è fuorviante. L’italia invece sostiene il Nutrinform, che considera più adeguato in quanto aiuta a comprendere l’apporto nutrizionale della porzione effettivamente consumata dell’alimento. “E’ alla sovranità alimentare che dobbiamo puntare per non dipendere dall’estero - conclude Granieri - e le grandi tensioni internazionali che stiamo vivendo, ci dimostrano quanto questo tema sia centrale e prioritario” ha rimarcato David Granieri. C’è anche un’altra ragione che spinge a difendere i prodotti nostrani . “Bisogna favorire il Made in Italy e i prodotti locali” ha spiegato il leader di Coldiretti Lazio, perchè “ con il caro carburati e il caro bollette, rappresentano una risorsa anche per abbattere i costi dei rincari”.
 

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