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Piano pullman, monta la furia degli operatori: "Se M5s non ascolta andremo in tribunale"

Sempre più teso il clima tra gli addetti ai lavori, tutti contrari alla linea dura contro i bus

Il confronto non c'è e il clima si inasprisce. L'assessore Meleo non cede, ignora i tentativi di mediazione del collega Meloni sempre più isolato, e gli operatori valutano le vie legali. Sul piano pullman prosegue infuocato il braccio di ferro tra le associazioni di categoria e la giunta Raggi. Da settimane le sigle sindacali chiedono un tavolo tecnico per modificare la bozza di regolamento che stringe le maglie sulla presenza dei torpedoni d'acciaio nel centro di Roma. Un importante veicolo di trasporto per i gruppi di turisti che ogni giorno incrementano il pil della città, ma anche un problema conclamato per il traffico (ingolfato), i parcheggi (occupati non sempre legalmente), i belvedere sulla Città Eterna (rovinati), che il M5s si è promesso di estirpare con la linea dura. 

Il piano Meleo

Rincaro del 1700 per cento sui ticket per l'ingresso nell'anello ferroviario e l'istituzione di una nuova ztl C che chiuderà ai mezzi una parte del centro storico. Sono queste le due mosse contestate da settimane sulle quali l'assessore Linda Meleo non è disposta a mollare. Al massimo si possono abbassare le tariffe di un irrisorio 5 per cento, come proposto ai sindacati nell'unica occasione di confronto il 15 settembre, dopo una protesta in piazza Madonna di Loreto. Per il resto la porta è chiusa. E non è servito a molto nemmeno il tentativo di mediazione avviato dal titolare di via dei Cerchi Adriano Meloni, ben conscio dei rischi contenuti nella manovra per chi lavora nel settore. Dalle guide turistiche agli alberghi del centro, gli effetti di uno stop ai pullman saranno a cascata su tutta la filiera che interessa il turismo di gruppo. Ad agosto Meloni aveva garantito misure più morbide, ma in giunta non è stato ascoltato. Si tira dritto dunque con tariffe stellari e aree off limits. 

Il blitz dei vigili urbani

Mentre i vigili urbani multano a tappeto gli irregolari. Martedì scorso il blitz degli agenti della Polizia Locale coordinati dal comandante Antonio Di Maggio. Sessanta sanzioni su un centinaio di mezzi controllati. La stragrande maggioranza delle multe riguardano parcheggi "selvaggi" fuori dagli appositi stalli. Ma la categoria si difende: "E' una mezza verità quella diffusa sull'operazione dei vigili. Nessuno dice che quando i pullman parcheggiano fuori dagli stalli è perché spesso trovano gli stalli occupati da auto che non potrebbero starci" commenta Giuseppe Canfora, di Asshotel Roma e provincia (Confesercenti). "E' un piano insostenibile. Un bus da 50 posti costa in media 300 euro al giorno, come si può pensare di chiederne il doppio per entrare in centro? E' una follia". 

La polemica: "Comportamento antidemocratico"

Sulla stessa linea Emet bus, tornata ad attaccare con toni pesanti l'amministrazione M5s. "Virginia Raggi e Linda Meleo stanno utilizzando la Polizia Locale contro di noi, favorendo l’illegalità per danneggiarci. Un comportamento da governo antidemocratico, nemmeno fossimo nella Spagna franchista o in Unione Sovietica. Ci dichiariamo prigionieri politici" dichiara il segretario nazionale Andrea Genovese in relazione al blitz di martedì. "A supporto della nostra tesi – prosegue ancora – produciamo alcune immagini di stalli occupati dalle automobili private proprio durante i blitz dei vigili urbani (nella gallery in basso, ndr)". Perché quelle auto non le multa nessuno? Emet grida al complotto: "Vogliono metterci in cattiva luce". 

Senza contare che il regolamento non contempla i mega bus scoperti per turisti. Considerati come autobus di linea, contano circa 200 partenze giornaliere (distribuite su sei compagnie) variabili a seconda della stagione, e attraversano il centro storico e i suoi principali siti di interesse con intervalli tra una corsa e l'altra di circa 15 minuti. Impattano su traffico e inquinamento almeno quanto i torpedoni ma a costo zero. Due pesi e due misure? La domanda rimbalza tra gli addetti ai lavori, sempre più convinti di essere preda di un accanimento senza precedenti. 

Prossimo appuntamento il 10 ottobre per una conferenza stampa dove ribadire le posizioni della categoria. In vista di altre proteste e, se fosse necessario, anche di azioni legali. "Agiremo di conseguenza se nessuno ci ascolta - chiude Canfora - anche con ricorsi". 

Auto in sosta su stalli dei bus

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