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I bunker delle ville storiche chiusi e abbandonati al degrado

A Villa Ada e Villa Torlonia i rifugi antiaerei hanno visto in totale quasi 15.000 visite tra il 2018 e il 2021, ma quando è scaduta la convenzione con Roma Sotterranea la Sovrintendenza non ha indetto nessun nuovo bando né fatto interventi di manutenzione

Sono passati esattamente due anni da quando è scaduta la convenzione tra Roma Capitale, la Sovrintendenza e l'associazione Roma Sotterranea per l'apertura, la gestione e la valorizzazione dei bunker storici della città. Il Savoia a Villa Ada e il Mussolini a Villa Torlonia sono chiusi, senza gestione né cure. Successe anche tra il 2017 e il 2018, con oltre 300 giorni di "buio", risolto con un accordo triennale partito nel 2018. Ora però i giorni sono diventati oltre 700. 

I bunker storici di Roma gestiti da Roma Sotterranea

Con la firma della convenzione con Roma Sotterranea, incaricata di occuparsi del bunker costruito da Benito Mussolini a Villa Torlonia, dove aveva la sua residenza ufficiale e di quello dei Savoia, costruito all'interno di Villa Ada, l'amministrazione Raggi garantì la fruizione di due luoghi di grande importanza storica e monumentale. In tre anni, tra il 2018 e il 2021, secondo i dati forniti da Roma Sotterranea, oltre 10.200 persone hanno visitato il bunker Mussolini e quasi 3.500 il bunker Savoia. Alla fine dell'accordo triennale, però, nessun nuovo bando è stato pubblicato.

Chiusi da due anni dopo la scadenza della convenzione

"É inaccettabile che esperienze virtuose come queste - denuncia Dario Nanni, presidente della commissione speciale Giubileo 2025 e membro di quella cultura - vengano interrotte dalla burocrazia. Il patrimonio che corre sotto i nostri piedi non è solo di tipo archeologico, ma assume altrettanto valore storico ed educativo, anche se appartenente a tempi più recenti. Dopo anni di abbandono, i due siti sono stati recuperati e riaperti al pubblico tra il 2014 e 2016, grazie ad una convenzione tra Sovrintendenza Capitolina e le associazioni. La conoscenza di questi siti meno noti al pubblico, oltre ad essere un valore aggiunto in sé, ha inciso positivamente sulla valorizzazione di entrambe le ville storiche".

Nanni (Azione): "Ingiustificabile dilazione dei tempi"

Nel 2021, però, è finita l'esperienza. Dopo marzo di quell'anno l'amministrazione Raggi in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina avrebbe dovuto reperire nuovi soggetti oppure confermare quanto avvenuto nel triennio precedente, ma non ci sono state novità: "I due siti sono chiusi al pubblico - ricorda Nanni di Azione - e al posto dei visitatori sono subentrate incuria e degrado. La Sovrintendenza capitolina non ha ancora indetto nessun bando, mentre ha dichiarato che saranno necessari lavori di manutenzione. È ingiustificabile un’ulteriore dilazione dei tempi in attesa del bando di valorizzazione e gestione del sito". E' prevista, nelle prossime settimane, una commissione cultura ad hoc per affrontare il tema.

Il bunker Mussolini a Villa Torlonia

Il bunker Mussolini è stato realizzato a partire dal 1942, su volontà dell'allora Capo del Governo, in piena Seconda Guerra Mondiale. Ha una pianta a croce con quattro bracci a forma cilindrica, attrezzato con un'uscita secondaria. Il rifugio, però, non è mai stato utilizzato dal Duce, che venne arrestato il 25 luglio 1943. 

Il bunker Savoia a Villa Ada

A Villa Ada, dove la famiglia Savoia ha mantenuto la sua sede ufficiale fino alla fine della Monarchia in Italia, i reali vollero la costruzione del rifugio tra il 1941 e il 1942, in contemporanea con il bunker di Mussolini a Villa Torlonia. Scavato nel tufo, ha porte blindate, un sistema di ricircolo d'aria, un'uscita secondaria e i servizi igienici.

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