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Bretella Tor de' Cenci: spunta il parere contrario della Riserva del Litorale Romano

Un parere contrario, rischia di riprire i giochi sull'A12-Tor de'Cenci,la bretella legata all'autostrada Roma-Latina. Per la Riserva Statale del Litorale Romano, la bretella produrrebbe danni irreparabili

La Riserva Naturale Statale del Litorale Romano è contraria alla bretella.  “Ad inizio febbraio, la Commissione della Riserva Naturale ha espresso un parere negativo sul tracciato dell' A12- Tor de' Cenci  che passa nel suo  tratto di sua competenza, ovvero vicino al Tevere e fino alla Cristoforo Colombo" spiega il portavoce del Comito No Corridoio Gualtiero Alunni. La decisione, potrebbe avere sviluppi imprevedibili dal momento che, spiega l'attivista “a noi risulta sia un parere vincolante”.

CONSEGUENZE IRREPARABILI - La posizione della Riserva Naturale, rompe un lungo silenzio. “In Conferenza dei servizi non avevano partecipato, e dunque  il loro silenzio era stato  interpretato come una forma di assenso verso l’operazione” spiega sempre Gualtiero Alunni. Invece la Riserva Naturale, esaminata l’istruttoria che Roma Capitale ha eseguito sulla bretella A12-Tor de’ Cenci, ha deciso di esprimere una valutazione contraria. Nell’atto licenziato l’8 febbraio, si legge che l’opera “oltre al grave danno al paesaggio” ed ai danni cagionati per l’inquinamento prodotto, sarebbe “esiziale per la funzionalità ecologica che l’area riveste”. In altre parole, produrrebbe conseguenze irreparabili.

LE VOCI CONTRARIE - “Il parere della CRNSLR si aggiunge a quello dei Comuni di Roma-Pomezia- Ardea-Cori e alle critiche mosse dai comuni di Aprilia e Latina. Inoltre, anche l’ Ance-Acer (Associazione dei piccoli e medi costruttori) e l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) hanno espresso la propria contrarietà. Le associazioni ambientaliste nazionali come Italia Nostra, WWF, VAS onlus, Legambiente hanno rigettato il progetto autostradale” ricordano con una nota congiunta i Comitati contrari all’autostrada Roma Latina ed alle relative bretelle. Le voci contrarie all'operazione, nel corso degli ultimi anni sono cresciute. E si sono affiancate a quelle del Movimento che si batte da sempre contro l'autostrada. Lo fa, proponendo alternative trasportistiche che sono condivise e veicoalte attraverso dei “Nodi Territoriali, presenti in tutti i comuni interessati dal tracciato che hanno al loro interno decine di associazioni, comitati di scopo, Comitati di Quartiere, singoli cittadini, agricoltori e pendolari”. Un movimento composito che però è stato spesso ignorato dalla Regione Lazio.

I RICORSI - La protesta del movimento, è stata rappresentata anche  in sede giuridica. Con l'autofinanziamente si è pagato un ricorso che, spiega Alunni “da oltre 3 anni giace dentro i cassetti del Tar del Lazio sez.1bis, senza che si abbia notizia della calendarizzazione della prima udienza di merito”. Da ieri invece è stata resa pubblica la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale di  rigettare i ricorsi di quanti chiedevano l’annullamento dell’aggiudicazione del bando di gara al Consorzio SIS. “A noi non interessa quale sarà il general contractor che devasterà la nostra terra con la costruzione del mostro di cemento ed asfalto” ribadiscono i Comitati contrari alla Roma Latina. La partita, che per molte sembrava incanalarsi verso una prossima apertura dei cantieri, non è ancora conclusa. Il parere della Riserva, potrebbe averla riaperta.
 

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