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Botticelle, gli animalisti: "Al via altra estate rovente per i cavalli" mentre il regolamento del M5s è fermo

Che fine hanno fatto le restrizioni annunciate un anno fa dalla sindaca Virginia Raggi?

"Tra promesse non mantenute e annunci a effetto, sarà un'altra estate rovente per le botticelle". Ci risiamo. Con l'afa estiva il tema torna all'ordine del giorno delle denunce animaliste, da sempre in lotta per l'abolizione dei cavalli che trainano turisti su e giù per la città. Una pratica in uso da secoli, poco in linea con la salvaguardia dei diritti animali, che lo stesso Movimento Cinque Stelle aveva promesse di eliminare. E aveva anche licenziato in giunta capitolina un nuovo regolamento per restringere orari e luoghi dove consentire l'attività. Ormai più di un anno fa. Mai arrivato però al voto in Assemblea. A fine settembre 2018 un primo ok in commissione Ambiente. Poi, il nulla. 

"I poveri cavalli sono ancora li, tra clacson, sampietrini smog e calura insopportabile" tuonano da Oipa Italia Onlus, Organizzazione Internazionale Protezione Animali. "Rischiano la vita ogni giorno per far guadagnare i vetturini". D'altronde non c'è estate che passi senza qualche incidente per i cavalli delle botticelle. Tutta Roma ricorda Birillo, esemplare di 18 anni, morto all'ombra del Colosseo nell'ormai lontano 2008. Immagini che fecero il giro del mondo senza cambiare nulla. Una battaglia quella animalista contro le botticelle che ha visto anche i pentastellati in prima linea da consiglieri di opposizione. Poi però, una volta al governo di Roma, sulla questione non si è andati oltre gli annunci. 

Il pacchetto di misure illustrato un anno fa, prevedeva il trasferimento delle carrozze dal centro ai parchi e ville storiche della città, con tutta un'altra serie di restrizioni, come il divieto di circolare dal 1 giugno al 30 settembre, e negli orari in cui la temperatura supera i 30 gradi. Ma con anche la possibilità per i vetturini di convertire i permessi in licenze taxi. Tante le proteste della categoria, finché sul tema è calato il silenzio. "Dopo decenni di immobilismo - esultava Raggi - abbiamo avuto il coraggio di regolamentare questo servizio per tutelare il benessere dei cavalli, garantire la sicurezza ed evitare problemi alla viabilità della Capitale". Promesse fin'ora cadute nel vuoto.

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