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Niente oneri e affidamenti più veloci, così il Campidoglio rilancia il "bookcrossing"

La delibera approvata in consiglio punta a rendere strutturale l'iniziativa culturale svolta gratuitamente già in diversi mercati come Nomentano, Trieste, Prati e Tufello

Più "bookcrossing" nei mercati rionali, grazie ad alcune modifiche apportate al regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche. E' la novità di oggi, martedì 13 settembre, che arriva dall'assemblea capitolina. 

La nuova delibera, come fa sapere il presidente della commissione statuto e innovazione tecnologica, Riccardo Corbucci (Pd), disciplina l'attività di scambio gratuito di libri all'interno dei mercati rionali "e mette a sistema l'esperienza che nel corso di questi anni si è sviluppata a macchia di leopardo". 

Il riferimento è al mercato Nomentano, quello dell'Unità a Prati, al mercato Trieste e quello del Tufello. "Abbiamo voluto dare non solo una cornice regolamentare a queste iniziative dal grande valore culturale e sociale - prosegue Corbucci - ma anche ampliarle e renderle strutturali visto il successo riscontrato tra la cittadinanza. Con il duplice obiettivo di diffondere, da una parte, la cultura all’interno di uno dei luoghi d’incontro e socializzazione più popolari della nostra città e dall’altra di rilanciare i mercati rionali fortemente colpiti dalla crisi legata alla diffusione della pandemia e dalla concorrenza del mercato digitale”.

E quindi ecco le novità che renderanno più semplice e agevole aprire un banco di "bookcrossing" all'interno di un mercato rionale, che è da considerare attività di volontariato associativo: innanzitutto si è esentati dal canone concessorio che spetta al comune. Dopodiché, da oggi saranno i municipi a provvedere a una ricognizione annuale degli spazi da destinare ad attività e progetti di partecipazione attiva "fra i quali anche il bookcrossing ed indire avvisi pubblici per affidarli a cittadini e/o operatori costituiti in associazioni" fa sapere il consigliere dem. A regolare l'attività di bookcrossing sarà una convenzione tra municipio e associazione. 

“In passato il mercato non era soltanto il luogo dello scambio commerciale - conclude Corbucci -, ma anche quello dell’incontro e dello scambio sociale e culturale. Il rilancio di questi luoghi passa anche attraverso l’ampliamento di servizi, anche non prettamente commerciali, ma di grande utilità per la cittadinanza”.

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