Bonus disabili, dopo le proteste delle famiglie arriva la svolta del comune
Un fondo da 4 milioni per integrare lo stanziamento regionale e un iter burocratico più snello per non lasciare fuori nessuno dal sostegno
Dopo le decine di lettere e le denunce social da parte delle famiglie romane con disabili, ancora in attesa dell'erogazione del bonus economico regionale da 700 euro per usufruire dell'assistenza domiciliare, l'amministrazione capitolina ha dato una svolta al servizio approvando una delibera, l'11 marzo scorso, che riorganizza il sistema con l'obiettivo di velocizzare i pagamenti e snellire la burocrazia. Non solo: il Campidoglio contribuisce con 4 milioni di euro, a integrazione del fondo regionale esistente.
La promessa dell'assessorato
Innanzitutto dall'assessorato alle Politiche sociali arriva una promessa: "Tutte le persone che hanno visto accolta la domanda presentata nel 2021 riceveranno il contributo previsto". Questo, per le oltre 3.500 persone in attesa sul territorio capitolino, rappresenta il minimo. La prima novità, in realtà, è legata all'iter burocratico: "Tutti gli utenti già in carico - fa sapere l'assessorato - non dovranno ripresentare domanda per la successiva annualità, salvo nei casi in cui sopraggiungano comunicazioni legate a cambiamenti dell'Isee, dei dati anagrafici o legati all'attivazione di ulteriori servizi".
Domande senza scadenza
Quindi, le domande per l'erogazione del contributo non saranno più annuali e potranno essere presentate in qualsiasi momento in tutti i Municipi a partire dal 1° luglio 2022. "Tutti avranno diritto a ricevere il contributo - specifica il Campidoglio - e il punteggio servirà non più ad escludere qualcuno, ma a definire l'entità dell'importo che verrà erogato in base all’'Isee sociosanitario e al numero di servizi pubblici già attivi sulla persona". Nell'ambito delle attività d'ufficio legate al tema della disabilità, sono stati anche trasferiti 1.200.000 euro complessivi ai Municipi e alle tre Asl capitoline per realizzare i soggiorni estivi per le persone con disabilità e l'assistenza a chi è affetto da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica.
Gualtieri e Funari
“Agevoliamo l’accesso ai contributi, velocizziamo l’erogazione dei servizi e rendiamo la vita più facile a famiglie che vivono difficoltà che sembrano spesso insormontabili - il commento del sindaco Gualtieri -. In questo generale percorso di semplificazione dell’azione amministrativa svolgono un ruolo fondamentale i municipi, protagonisti di quel processo di decentramento che abbiamo messo al centro della nostra azione amministrativa”. “Con questi cambiamenti - spiega l’assessora Barbara Funari – facilitiamo l’accesso ai servizi e non escludiamo nessuno dal diritto di ricevere un contributo".
Il plauso di sindacati e terzo settore
Cgil, Cisl, Uil, Fish Lazio (federazione italiana per il superamento dell'handicap) e il Forum Terzo Settore hanno espresso soddisfazione per la delibera di giunta: "Un atto che introduce importanti novità - si legge nella nota diffusa - e recepisce le linee guida approvate a dicembre dalla Regione Lazio, emanate a seguito di un percorso partecipato che ha coinvolto i diversi stakeholder, non ultime le organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil. Le novità più importanti riguardano la previsione di tempi certi per l'esame della richiesta, infatti le risposte da parte dei Municipi e Asl dovranno arrivare entro 90 giorni dalla presentazione della domanda da parte degli utenti".
La denuncia delle famiglie
Nei giorni scorsi diverse famiglie con assistiti disabili avevano scritto a tutti gli uffici competenti tra Regione, comune e Municipi oltre che direttamente al governatore Nicola Zingaretti, al sindaco Roberto Gualtieri e all'assessora Barbara Funari. Michela, mamma e caregiver di Giulio, un ragazzo autistico con disabilità gravissima, denunciava di "essere ancora in attesa di ricevere il contributo per il 2022, dopo gli imperdonabili ritardi dello scorso anno, con le spettanze liquidate tra ottobre e dicembre". "L’erogazione del contributo - spiega Michela nella lettera - rappresenta uno strumento imprescindibile per la piena ed efficace assistenza delle persone con disabilità gravissima, che, insieme alle loro famiglie, vivono quotidianamente una situazione di difficoltà estrema, non compatibile con gli esasperanti tempi della burocrazia". Sara su Facebook aveva pubblicato il suo estratto conto: "La banca mi ha segnalato che sono in rosso - si legge nel post - , avevo lasciato 50 euro dopo aver saldato l'assistenza di mio figlio, ma è entrato un pagamento e non sono bastati. Ogni 1° del mese nel conto corrente condiviso con mio figlio entrano i soldi della sua disabilità (pensione ed indennità di accompagno) e la piccola reversibilità che mi ha lasciato mio marito. Non fanno in tempo ad essere depositati che sono già spesi interamente per pagare l'assistenza indiretta agli operatori. A Roma funziona così da alcuni anni: gli assistiti anticipano i soldi della loro assistenza".