Bonus affitto 2020 in ritardo, Vivarelli: "Da noi un lavoro enorme". Ma il direttore chiede scusa: "Gli uffici sono in difficoltà"
I contributi erogati fino ad oggi sono 9700 su 50mila. Il 70 per cento delle domande lavorate risulta escluso. E' quanto emerso nel corso di una commissione Trasparenza sul tema
Le domande già erogate di bonus affitto 2020, quello stanziato in via emergenziale per far fronte alla crisi Covid 19, sono 9700. Delle 50mila richieste arrivate agli uffici del dipartimento Patrimonio e Politiche abitative, ne sono state lavorate l'88 per cento. Di queste, il 71 per cento sono risultate inammissibili. E ancora. Il bando per il sostegno all’affitto 2019, i cui termini si sono chiusi nel febbraio 2020, non è ancora stato lavorato: “Il dipartimento sta procedendo con un affidamento esterno”. La proroga del buono casa - la cui scadenza, avvenuta nel febbraio 2020, ha già portato alcune famiglie alle sfratto – “dovrebbe arrivare a breve". Infine, negli ultimi mesi non è stata assegnata nemmeno una casa popolare. “Abbiamo avuto difficoltà organizzative interne”.
È il quadro emerso questa mattina nel corso di una commissione Trasparenza presieduta dal consigliere dem Marco Palumbo e richiesta dal sindacato Unione Inquilini, alla quale hanno partecipato l’assessora a Patrimonio e Politiche abitative, Valentina Vivarelli, il direttore del dipartimento, Stefano Donati, i consiglieri e diversi rappresentanti dei sindacati degli inquilini.
In cima all’ordine del giorno i ritardi nell’erogazione del bonus affitto 2020. “Purtroppo gli uffici sono in difficoltà a far fronte a tutti gli adempimenti”, ha detto il direttore Donati. “Ci scusiamo”, ha ribadito più volte, “ma più che impegnarci dalla mattina alla sera non possiamo fare”. Tra le motivazioni addotte, “la consistenza abbastanza limitata degli uffici, composti da una quarantina di persone, la maggior parte delle quali sono impegnate sul contributo affitto Covid 19”.
L’assessora Vivarelli ha difeso il proprio operato: “Il lavoro svolto è enorme, anche se i risultati possono non soddisfare”. Poi ha voluto precisare: “L’amministrazione non sta sottovalutando il tema. Non abbiamo potuto assumere più personale, le persone sono sempre le stesse e abbiamo cercato di dirottarle su questo contributo per cercare di essere il più produttivi possibile”. Poi ha spiegato le difficoltà relative al bando: “Ha dei limiti perché è straordinario” e in tre settimane “l’amministrazione ha dovuto ricostruire sulla base di un bando regionale una struttura che negli anni passati non aveva alcuna funzione”. E ancora: “Si è cercato di fare dei miracoli per un contributo che fino a poco fa non c’era”.
L’assessora ha poi spiegato che, ad oggi, l’88 per cento delle pratiche è stato lavorato e che di queste risultano pagabili il 23 per cento. Quelle già versate, invece, sono 9700. E sono proprio questi ultimi gli unici richiedenti ad avere informazioni in merito alla propria pratica: “Non possiamo dare informazioni puntuali. Quando uscirà la graduatoria, daremo trenta giorni agli utenti per fare le loro osservazioni. Se noi pubblicassimo adesso l'esito negativo di alcuni fascicoli, verremmo investiti da una variegata quantità di osservazioni e ricorsi che ostacolerebbero le attività e le procedure per approvare le domande di chi ne ha diritto”. Tra le motivazioni di esclusione più ricorrenti, la carenza di autocertificazione, il non aver allegato il documento d'identità e lacune sul contratto presentato. La graduatoria, ha aggiunto Donati, dovrebbe arrivare “presuntivamente fra un mese, dopo aver finito tutte le istruttorie”.
Nel corso della commissione è stato affrontato anche il tema del contributo affitto 2019, i cui termini si sono chiusi a febbraio. Donati ha spiegato che l’attività di lavorazione delle domande è in corso di esternalizzazione. “La direzione del dipartimento sta facendo un affidamento esterno per un'attività di data entry per tutte le domande ricevute. All'esito di questa procedura tutte le pratiche verranno svolte”.
E ancora la questione dell'assegnazione delle case popolari. Donati ha confermato che negli ultimi mesi non ne sono state assegnate: “Abbiamo avuto difficoltà organizzative interne, una ristrutturazione dell'ufficio e quindi ci sono state difficoltà che contiamo di superare nell'immediato e di riprendere assegnazioni prima possibile. Questione di giorni”.
I contenuti della commissione hanno sollevato le polemiche dei consiglieri e dei sindacati presenti.
“Questa mattina abbiamo dovuto amaramente constatare che il Comune di Roma è in terribile ritardo sia sull’istruttoria delle pratiche sia sull’erogazione dei fondi”, attaccano il presidente della commissione Trasparenza, Marco Palumbo, e il responsabile Pd per le Politiche della casa, Yuri Trombetti. “Confusione anche sulle modalità di liquidazione e sui tempi di uscita delle graduatorie. I dati sono lampanti. Oltre il 70% delle pratiche istruite sono state dichiarate inammissibili per mancanza di documentazione. Un dato allarmante, visto che in piena emergenza Covid e con la difficoltà ad interfacciarsi con gli uffici, era assolutamente possibile perdere qualche pezzo. A poco valgono le timide giustificazioni portate questa mattina dall’Assessore Vivarelli”.
Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma e promotore di una mozione per chiedere una task force emergenziale sul tema dell'emergenza casa ha commentato: “Pur comprendendo le oggettive difficoltà degli uffici comunali che, con una dotazione di poche decine di persone, si trovano a dover lavorare oltre cinquantamila domande di contributo, non ci possiamo accontentare degli “stiamo lavorando” e “faremo” o dell’attribuzione di responsabilità alla Regione Lazio. Va raccolto l’aiuto che l’Assemblea Capitolina ha voluto dare, votando all’unanimità lo scorso 22 dicembre una mozione che chiedeva, tra l’altro, l’istituzione di una task force che coinvolgesse tutti i livelli istituzionali interessati. Su questo delude la posizione dell’assessora che sceglie di non dare tempi certi di convocazione del tavolo".
La capogruppo in Campidoglio della Lista Civica Roma torna Roma, Svetlana Celli, commenta: “Un terribile e ingiustificabile ritardo, se pensiamo che il contributo era pensato come emergenziale. Ciò che sorprende è che davanti a una palese mancata organizzazione degli uffici, di cui deve rispondere la parte politica, la maggioranza fa spallucce e fa ricadere la responsabilità sugli impiegati, senza domandarsi neppure se le persone a disposizione sono sufficienti o no per garantire velocità e puntualità nelle risposte”.
E ancora il consigliere di Fratelli d'Italia e vice presidente dell'Assemblea Capitolina: “Abbiamo ancora una volta constatato l'inadeguatezza della giunta Raggi a cui si è aggiunta l'approssimazione della regione Lazio a guida Zingaretti, accusata dall'amministrazione comunale di aver emanato norme non in linea con la legge. Ci chiediamo come mai la Raggi ed i suoi assessori, invece di pretendere chiarimenti dai loro finti avversari del Pd regionale, non abbiano potenziato gli uffici per far snellire le procedure”.
Attacca Unione Inquilini: “Le problematiche strutturali del Dipartimento politiche abitative si sono aggravate con il Covid e il Direttore Donati porge delle vive scuse, ma quello che ci colpisce è, oltre alla mancanza di tempistiche certe, la mancanza delle visione complessiva della situazione drammatica che gli inquilini in questa città stanno attraversando. Di fronte al totale sfacelo l'assessora Valentina Vivarelli continua a ribadire l'impegno profuso, giustamente Stefano Fassina chiede quando convocherà il tavolo di crisi previsto nella mozione approvata all'unanimità lo scorso 22 dicembre. Anche qui non abbiamo tempi certi e noi di Unione Inquilini non possiamo che elencare e riportarvi la cronaca dell'ennesima incapacità di lettura politica e di gestione della capitale d'Italia, di una classe dirigente cieca di fronte alla grave crisi che il mondo intero si trova ad affrontare”.