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Martedì, 26 Settembre 2023
Politica

Bonus affitto a Roma, chi l'ha visto? Tra ritardi e cifre irrisorie, storia di un fallimento annunciato

Il 13 agosto l'assessora ha annunciato l'avvio dell'erogazione dei fondi ma sono tantissimi i cittadini con le domande "in lavorazione". Senza contare l'esiguità dell'importo: 245 euro a famiglie

L’ultima comunicazione ufficiale risale al 13 agosto. A tre mesi di distanza dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande per ricevere il bonus affitto per l’emergenza Coronavirus l’assessora alle Politiche abitative, Valentina Vivarelli, annunciava l’avvio dell’erogazione del contributo. Avrebbe dovuto coprire il 40 per cento dell’importo dell’affitto di tre mesi per tutte quelle famiglie che a causa della quarantena hanno visto il proprio reddito crollare di almeno il 30 per cento. Ma i 12 milioni e 100 mila euro messi sul piatto dalla Regione Lazio non basteranno, almeno per il momento, a dare seguito a quanto previsto. “Il logico risultato di un’operazione aritmetica”, parole di Vivarelli, è 245 euro a famiglia, 81 euro al mese. Non è solo l’esiguità della somma a preoccupare le famiglie che si sono ritrovate in difficoltà a pagare l’affitto. Ma anche i tempi. Migliaia di persone, a metà settembre, non sanno quando potranno usufruire del buono e sono appese alla dicitura che corrisponde alla loro posizione sul sito del Comune di Roma: “In lavorazione”.

Quante domande vengono lavorate ogni giorno dagli uffici? Entro quando verrà erogato il bonus? L’eventuale esclusione delle domande verrà comunicata ai diretti interessati? “La cifra potrebbe crescere man mano che vengono istruite dagli uffici le migliaia di domande”, aveva detto Vivarelli. Come? Quando? Vivarelli aveva puntato il dito contro la Regione Lazio che sul tavolo ha messo questo “stanziamento stabilito a priori” che aveva dato luogo, sempre parole dell’assessora, a un “contributo insufficiente”. Nessuno, però, nel frattempo, si è fatto carico di chiedere al Governo giallo-verde un impegno ulteriore nell’affrontare la difficile situazione della Capitale. 

“Siamo stati contattati solo da persone che non hanno ancora ricevuto il bonus”, commenta Emiliano Guarneri, segretario generale del Sunia di Roma. “Dall’assessorato non emergono informazioni in merito, né per i sindacati né per i cittadini che si rivolgono singolarmente agli sportelli. La preoccupazione è altissima perché le notifiche per le udienze di convalida degli sfratti stanno arrivando e oltre ai ritardi, comunque, la sensazione è che se anche tutti coloro che hanno presentato domanda venissero pagati domani mattina non sarebbe sufficiente. Ci sono persone che hanno accumulato morosità di cinque o sei mesi e l’importo previsto è ormai troppo basso”.

Per Guarneri mancano inoltre all’appello altri contributi che potrebbero aiutare le famiglie in difficoltà abitativa: “Nei suoi ultimi comunicati di agosto l’assessora Vivarelli parla solo della ripartizione dei 12 milioni di euro del bonus affitto legato all’emergenza Coronavirus ma non fa mai menzione dei 21 milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio per il bando di sostegno all’affitto ordinario, quello del 2019 che dovrebbe essere erogato nel 2020. Quest’ultimo dovrebbe arrivare fino a 3mila euro, per molte famiglie potrebbe essere determinante, ma ancora non se ne sa niente. I termini per la presentazione delle domande scadevano a febbraio ma ancora non c’è nemmeno la graduatoria. Sia come singoli sindacati sia come confederazioni prima dell’estate abbiamo chiesto un incontro congiunto con Valentina Vivarelli e con Massimiliano Valeriani per aprire una cabina di regia sul tema ma l’unico che ha risposto è l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, che però non ha poteri in merito”.

Silvia Paoluzzi, sindacalista di Unione Inquilini di Roma sottolinea come “a differenza di altre città italiane a Roma non abbiamo avuto alcun tavolo di crisi che possa concertare misure a tutela delle tante persone che rischiano di perdere la casa perché impossibilitate a pagare l’affitto a causa dell’emergenza Covid 19”. Il Comune e l’assessorato alle Politiche abitative “non stanno fornendo alcuna informazione né su tempi di erogazione del contributo né sul buono casa (la misura di assistenza alloggiativa messa sul piatto dall’amministrazione Marino, scaduta e non rinnovata tanto che in molti ora si trovano sotto sfratto, ndr) né tantomeno sulla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari che sarebbe dovuta uscire a maggio e sulla quale, invece, c’è un silenzio inconcepibile. Il tutto in una situazione esplosiva per la Capitale con i tribunali invasi da 500 domande con richieste di sfratto in una sola settimana”.

“Non solo fortissimi ritardi ma anche cifre irrisorie. Non è questo il modo di affrontare la questione”, commenta Angelo Fascetti, sindacalista di Asia Usb. “Il Coronavirus non ha fatto altro che che aggravare la situazione abitativa e un finanziamento a cascata dal Governo alla Regione e poi ai Comuni si è dimostrato insufficiente. Va ridiscussa la norma sui canoni e, soprattutto, bisogna puntare al rilancio dell’edilizia pubblica. Fino ad oggi con i contributi all’affitto sono stati spesi circa 3 miliardi e 200 milioni di euro. Soldi che sono finiti nelle tasche dei privati ma non hanno impedito un aumento degli sfratti. Bisogna bloccare la situazione e affrontare seriamente la questione degli affitti”.  


 

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