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Bonus affitto, 50 milioni fermi da 2 anni: il Campidoglio sblocca il contributo

Con una task force o facendo leva sulle forze interne, ancora non è stato deciso, ma la priorità è inviare gli aiuti a chi ne ha titolo il prima possibile: entro 6 mesi. Ecco i motivi del blocco

Oltre 60.000 richieste di contributo all'affitto ricevute da Roma Capitale tra il 2019 e il 2020, circa 20.000 approvate con bonifici inviati. Questo significa che il Campidoglio al momento ha in cassa ancora 50 milioni di euro (13 arrivati nel 2019, 27 nel 2020 e altri 10 circa nel 2021), mai spesi finora, per sostenere il pagamento dei canoni dei romani (e non) in difficoltà economica. Un numero non ufficiale, ma stimato in base a quanto arrivato fino a novembre 2021 negli uffici, di circa 20.000 famiglie che potrebbero aver  diritto al bonus e che aspettano lo sblocco dei fondi e il nuovo bando. Per questo l'assessorato alla Casa guidato da Tobia Zevi ha tra le priorità assolute quella di sbrigare le pratiche e far partire i bonifici. 

L'invasione dei moduli cartacei

Ma perché tutto questo lavoro rimasto ingolfato negli uffici? Come mai dal 2019 a oggi solo un terzo dei richiedenti ha ricevuto il contributo? Per la quasi totale assenza di digitalizzazione dei documenti, innanzitutto: nel 2019 le istanze per il contributo all'affitto erano da inviare integralmente in forma cartacea (ne sono state spedite circa 14.000), con tutto quello che comporta per i dipendenti degli uffici trascrivere al computer dati anagrafici e codici fiscali tra grafie incomprensibili ed errori che rendono le richieste inammissibili. Il ritardo, inoltre, è dovuto anche all'accavallarsi dei bandi: quello per i contributi 2019 si è concluso a marzo 2020, praticamente a inizio pandemia e con il lancio del bando emergenziale. Si è deciso, quindi, di dare priorità alle richieste di chi aveva a che fare con la crisi economica conseguenza di quella sanitaria. 

Il boom per la pandemia

Nel 2020, infatti, la pandemia non ha di certo aiutato: di domande ne sono arrivate 49.000, con svariati nuclei familiari che ne hanno inviate più di una pensando così di aumentare le possibilità di successo. In realtà è stato solo un modo di ingolfare ulteriormente gli uffici, con quasi la metà delle istanze da respingere per mancanza di titoli o irregolarità di altro genere: da chi non aveva la residenza a Roma a chi percepiva un reddito troppo alto per poter "pretendere" un contributo all'affitto.

Nuovo bando nel 2022

Adesso il Campidoglio sta preparando un nuovo bando, con l'intento di assolvere al compito e iniziare a erogare il contributo entro il primo semestre dell'anno. Se per riuscirci il dipartimento dovrà chiamare in causa Aequa Roma e Risorse per Roma, lo scopriremo in seguito. Di certo c'è questo: dare fondo ai 50 milioni di euro dedicati al contributo affitti è in cima alle priorità, essendo considerato uno degli strumenti per ridurre, anche se molto parzialmente, l'emergenza abitativa che coinvolge oltre 4.000 persone sotto sfratto a Roma. 

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