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Rifiuti, il piano grillino resta nel libro dei sogni: così Roma rischia futuro in emergenza

Bocciati dagli uffici gli impianti di compostaggio che Ama e Comune avrebbero voluto a Cesano e Casal Selce: "Crollano strategia e piano industriale"

Non solo l'emergenza che, con i TMB di Malagrotta che da fine maggio accoglieranno 500 tonnellate di scarti in meno, si riaffaccia sulle strade della Capitale: la nota dolente sulla gestione dei rifiuti di Roma riguarda anche il futuro. 

Gli uffici bocciano impianti Cesano e Casal Selce

Gli uffici del Comune, in sede di conferenza dei servizi e procedura per per la VIA (Valutazione Impatto Ambientale), hanno bocciato i due impianti di compostaggio che Ama e Campidoglio avrebbero voluto realizzare a Cesano e Casal Selce: due stabilimenti per trattare in loco la produzione della frazione umida dei rifiuti, da trasformare in compost e riutilizzare in agricoltura. 

Risparmio per il Comune, che con la filiera corta puntava a spendere meno rispetto alla lavorazione fuori Roma, risparmio per i cittadini che avrebbero pagato meno Tari (tassa sui rifiuti) e benefici sul piano ambientale: gli obiettivi annunciati dall'allora assessora all'Ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari.

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Salta il piano grillino su gestione rifiuti di Roma

Ma nulla da fare. Varianti al Piano Regolatore da attuare, reperti archeologici e viabilità non idonea hanno indotto Dipartimenti e Sovrintendenza a dare lo stop al compostaggio di Cesano, anche a Casal Selce hanno giocato un ruolo fondamentale le criticità paesaggistiche e archeologiche. L'area di proprietà della Regione Lazio, come anticipato da RomaToday, è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico per l'Agro romano dal 2015. 

Sui rifiuti Roma è in stallo

A rischio dunque il piano grillino e la strategia sulla gestione dei rifiuti di Roma che sembra destinata a rimanere sempre più legata a impianti terzi per smaltire i beni post consumo prodotti.

Sullo sfondo un'azienda in difficoltà tra bilancio non approvato, piano industriale fermo e vertici in attesa di conferme e spostamenti. Che dire poi dell'assessorato all'Ambiente vacante da oltre tre mesi. 

Una città in stallo con il rischio di ritrovarsi nell'immediato con le strade invase dalla spazzatura. 

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Il Pd: "Drammatico flop Raggi"

"Quello che nelle intenzioni era il progetto della giunta che avrebbe ridotto il trasferimento di 500 mila tonnellate di umido fuori territorio romano resta nel libro dei sogni. Dopo tre anni di governo della città sempre rincorrendo le emergenze, l'unico progetto minimalista che non rimediava alla necessità di realizzare impianti di trattamento dell'indifferenziata si rileva un drammatico flop" - attaccano le consigliere del Pd capitolino Valeria Baglio e Ilaria Piccolo. 

"Il Comune di Roma boccia la Raggi e la sua strategia sulla gestione dei rifiuti, che in tre anni ha saputo raccogliere solo fallimenti: in Campidoglio regna la confusione e presentano progetti senza prima verificarne la fattibilità con i vari dipartimenti. Con il parere negativo sui due impianti di compostaggio voluti dall'Ama e dalla sindaca a Casal Selce e a Cesano - fa eco il consigliere regionale Emiliano Minnucci - crolla l'intero piano industriale dell'azienda, che si reggeva solo sulla realizzazione di questi due siti di trattamento dell'umido". 
"L'incompetenza e l'arroganza grillina ormai sono certificate all'ordine del giorno. Per fortuna sono arrivati i tecnici a sventare che la Raggi procurasse una terribile valanga a Casal Selce, area ad altissimo rischio idrogeologico"
- l'attacco del consigliere della Regione Lazio, Enrico Cavallari (Udc).

Con bocciature crolla piano industriale Ama

"Con la bocciatura dei due impianti di compostaggio voluti dall'Ama e dal sindaco Raggi crolla l'intero piano industriale dell'azienda, che si reggeva solo sulla realizzazione di questi due siti di trattamento dell'umido. Se l'amministrazione Raggi avesse ascoltato le associazioni e i comitati dei cittadini - accusa Giuseppe Mocci, consigliere Forza Italia in Municipio XV - non avremmo perso un altro anno dietro le fantomatiche strategie dei Cinquestelle". 

Un consiglio straordinario su questione rifiuti

Una questione, quella relativa alla gestione dei rifiuti di Roma, che sarà probabilmente affrontata in un consiglio straordinario dell'Assemblea Capitolina: "Dopo tre anni di governo della città, la sindaca e la Giunta dimostrano la loro incapacità facendo proposte irrealizzabili, scaricando in periferia la gestione dei rifiuti e rimanendo sorda alle richieste e alle esigenze dei cittadini, associazioni e comitati di quartiere. La città è sommersa dai rifiuti con l'Ama e il dipartimento all'Ambiente allo sbando e senza una guida. Non è più  possibile sostenere una tale situazione, per questo - ha fatto sapere il presidente del Pd capitolino, Antongiulio Pelonzi - ho richiesto un consiglio straordinario per avere conto della situazione relativa agli impianti per il completamento del ciclo dei rifiuti". 
 

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