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Sfratti, l'Aula a Raggi: "Chieda uno stop al prefetto". Ma per le famiglie a rischio nessuna certezza

L'ordine del giorno è stato approvato venerdì. Intanto nemmeno il Governo inserisce il blocco nel decreto

A emergenza Coronavirus inoltrata per la Capitale uno stop agli sfratti ufficiale ancora non c'è. Le tante famiglie che attendono in questi giorni l'ufficiale giudiziario, in un momento in cui si chiede a tutti gli italiani di restare a casa, non hanno alcuna garanzia di poterci restare. Venerdì scorso l'Assemblea capitolina ha approvato un ordine del giorno del consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, che impegna la sindaca Virginia Raggi e la sua giunta "a farsi portavoce, con urgenza, presso il Governo e presso il prefetto della richiesta di blocco temporaneo degli sfratti e delle esecuzioni di espropri immobiliari per pignoramento".

L'amministrazione viene impegnata, inoltre, "a individuare soluzioni finalizzate a bloccare, con urgenza, il taglio delle utenze per coloro che versano nelle situazioni individuate dall'art. 5 del decreto legge 47/2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 80/2014".

Per il momento, in base alle notizie raccolte da Romatoday, una richiesta ufficiale di blocco non è partita dal Campidoglio. Qualche indiscrezione arriva dallo stesso Fassina che già venerdì ha fatto sapere di aver "raccolto informazioni" in merito al fatto che il ministero dell'Interno "intende dare chiare indicazioni ai prefetti in tal senso". Nessuno stop è stato però messo nero su bianco così quanti hanno in programma uno sfratto non hanno alcuna certezza. Tra loro anche Cinzia, con lo sfratto in programma per domani, la cui storia è stata raccontata da Romatoday nei giorni scorsi.

Il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola e il segretario del Sunia Roma Emiliano Guarnieri hanno scritto alla prefetta di Roma Gerarda Pantalone per chiedere la sospensione temporanea degli sfratti nell’area metropolitana di Roma Capitale dove, alla fine del 2018, risultavano pendenti 7778 richieste di esecuzione con la forza pubblica: “In relazione ai diversi provvedimenti assunti, nazionali e regionali, volti al contenimento del contagio sanitario in cui si richiede alle persone di rimanere in casa, non è pensabile che ci siano nuclei familiari che la perdano”. Da qui la richiesta "di valutare l’opportunità di sospendere la concessione della forza pubblica per le esecuzioni dei provvedimenti di sfratto da immobili residenziali a qualunque titolo emessi, compresi quelli concernenti gli espropri immobiliari dell’abitazione principale". 

Unione Inquilini ha invece inviato formale diffida al Governo "affinché approvi subito una sospensione degli sfratti su tutto il territorio nazionale", fa sapere il segretario romano Fabrizio Ragucci. Gli sfratti non sono "in contrasto con le misure di contenimento del virus disposte dai D.p.c.m. 9 marzo 2020 e 11 marzo 2020, che impongono ai cittadini di limitare al massimo gli spostamenti dalla propria abitazione, ma appare anche palesemente incoerente con l’art. 32 della Costituzione, laddove è sancito che “la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività".

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