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Bilancio, oltre 700 milioni di euro di tagli ai servizi in due anni: Atac e Ama in cima alla lista

Ogni anno l'amministrazione spende 1,4 miliardi per i contratti di servizio. A permetterne la rinegoziazione il decreto legge del 31 agosto scorso

Oltre settecento milioni di euro in due anni. A tanto ammontano i tagli che il Campidoglio sta valutando di effettuare sui contratti di servizio stipulati “con le società e gli enti direttamente o indirettamente controllati”. In altre parole, tutte quelle società che forniscono servizi pubblici alla città. Tante società, trasporti (Atac) e raccolta dei rifiuti (Ama) in testa. La previsione è infatti contenuta nelle premesse del bilancio previsionale 2013 in discussione in Campidoglio: “Al fine di assicurare il contenimento della spesa e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, gli importi dei contratti di servizio stipulati con le società e gli enti direttamente o indirettamente controllati, nonché dei contributi riconosciuti agli enti aziende ed organismi non societari, sono ridotti rispetto alla previsione definitiva 2012 di 300,25 milioni per l’annualità 2014 e di 476,19 milioni per l’annualità 2015, pertanto gli importi dei singoli contratti e contributi saranno, di conseguenza, rideterminati come da bilancio pluriennale”. Oltre settecento milioni di euro di tagli in due anni per contratti che in totale, all'anno, costano all'amministrazione capitolina 1,4 miliardi.

A permettere tale operazione il decreto legge approvato il 31 agosto scorso dal Governo, convertito con modificazione della Legge 125 del 30 ottobre, che permette di rivedere i contratti di servizio “con conseguente riduzione degli oneri contrattuali a carico della pubblica amministrazione”. Insomma, se la partita dell'approvazione del bilancio previsionale 2013 si sta rivelando ardua in Aula Giulio Cesare, quella del 2014 potrebbe rivelarsi ancora più complicata.

Sulla difficile situazione di Atac è tornato l'assessore alla Mobilità Guido Improta nel corso di un'iniziativa pubblica: "La situazione che abbiamo ereditato, che ha trovato il sindaco Marino, è molto complessa". L'assessore ha definito “preoccupante” il quadro economico e finanziario dell'azienda dei trasporti romana: “Quando siamo arrivati abbiamo trovato 27 milioni di euro soltanto sul capitolo di bilancio, che sarebbero dovuti bastare sino alla fine dell'anno. E' solo grazie ad un'attività molto intensa svolta dal sindaco a tutti i livelli istituzionali che stiamo cercando di 'traguardare' il 31 dicembre per poter poi affrontare in un quadro istituzionale diverso il 2014".

Per Improta è necessario concentrare gli sforzi per “portare l'Atac alla scadenza europea del 2019 forte, competitiva, per potersi confrontare sul mercato senza aver paura della liberalizzazione. Io ci credo fortemente, metto me stesso in discussione ogni giorno perché credo che per poter poter vincere questa partita, ognuno di noi deve fare qualcosa in più".

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