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Regione, approvati tra le polemiche il bilancio e la legge di stabilità: l'Irpef sale al 3,33%

Il via libera è arrivato alle 4 e 17 della mattina dopo l'approvazione di due maxi emendamenti che hanno suscitato polemiche nei gruppi di minoranza. I consiglieri del M5S hanno lasciato l'Aula

Un'approvazione all'alba, dopo una notte di discussione, e con polemica. È arrivato alle 4 e 17 della mattina il via libera del Consiglio regionale del Lazio alla legge di stabilità regionale 2015 e il bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2015-2017 licenziate con 28 voti favorevoli e 8 contrari. Il voto finale è arrivato dopo l'approvazione dei due maxi-subemendamenti 'tombali' sottoscritti dall'assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, con cui la Giunta ha blindato il provvedimento, facendo così decadere gli oltre 2.600 emendamenti e subemendamenti presentati.

POLEMICHE - Dura la reazione dei gruppi di minoranza. I consiglieri del Movimento 5 stelle hanno abbandonato l'Aula. “Si tratta di una decisione molto grave, per chi, come noi, ha sempre sentito la responsabilità da due anni di rimanere qui in ogni discussione fino alla fine, anche in presenza di atti come questo" ha dichiarato il capogruppo M5s, Gianluca Perilli. "Però non possiamo più esercitare il ruolo di opposizione per cui vi lasciamo volentieri a una discussione in cui l'opposizione non ha più un ruolo".

IRPEF al 3,33% - La legge di stabilità definisce le nuove misure relative all'addizionale regionale all'Irpef: per l'anno d'imposta 2015 è aumentata dell'1,60 per cento rispetto all'aliquota del 2013 che era pari all'1,73%, (con esclusione dei redditi fino a 15 mila euro). L'addizionale Irpef sarà dunque pari al 3,33 per cento a partire dall'1 gennaio 2015, ma solo per i soggetti con reddito imponibile oltre 35 mila euro. Nel 2014 l'aumento è stato dello 0,6% sull'anno precedente, così l'aliquota è arrivata al 2,33%.

ESENZIONI E RIDUZIONI IRPEF - L'aliquota verrà applicata solo per i soggetti con reddito imponibile superiore ai 35 mila euro. Saranno confermate le esenzioni per i soggetti con reddito fino a 50 mila euro e tre figli a carico, introdotte dalla legge di stabilità 2014 assieme a quelle per contribuenti con reddito fino a 28 mila euro. Le nuove esenzioni saranno possibili grazie a una dotazione di quasi 200 mila euro per il 2015 destinata a quel fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale, istituito con la legge di stabilità del 2014 (legge 13/2013). Esenzioni anche per i 350 mila contribuenti con reddito fino a 35 mila euro. Grazie a quest'ultimo beneficio, ai contribuenti con reddito tra i 28 mila e i 35 mila euro sarà applicata un'aliquota inferiore a quella del 2014 (dell'1,73% anzichè del 2,33%). Oltre l'80% dei contribuenti (2.350.000 su 2.850.000), dunque, si troverà a versare una quota di addizionale Irpef regionale uguale o inferiore rispetto al 2014. I nuovi benefici sono però subordinati all'approvazione di un'apposita proposta di legge regionale che "entro il termine del 30 aprile 2015 la Giunta regionale è autorizzata a presentare".

FONDO PER LE START-UP - Sempre sul fronte delle agevolazioni fiscali, la legge di stabilità prevede l'istituzione di un fondo con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, destinato alla copertura, anche parziale, degli oneri di natura fiscale sostenuti nei primi due anni d'attività dalle imprese start-up innovative, così come sono definite dalla normativa nazionale.

NO ALLA TASSA SUGLI APPARECCHI RADIOLOGICI - Si provvede inoltre all'eliminazione della tassa di concessione regionale dovuta dai possessori di apparecchi radiologici per l'attività di ispezione degli stessi, in quanto sono venuti meno i presupposti giuridici a sostegno dell'applicazione di tale imposta (le cui entrate sono valutate in soli 50 mila euro). Con l'eliminazione di tale 'balzello' si vogliono ridurre gli oneri derivanti dalla sua gestione, sia nella fase di riscossione ordinaria che in quella di riscossione coattiva, nonché il relativo contenzioso.

ALTRE DISPOSIZIONI - La legge di stabilità dispone anche l'approvazione dell'elenco ricognitivo delle leggi regionali di spesa vigenti per il triennio 2015-2017, disponendo il relativo limite massimo di spesa, pari ai rispettivi stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2015-2017. Altre disposizioni riguardano la disciplina organica dell'imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo e l'estensione del novero degli intermediari autorizzati alla riscossione della tassa automobilistica. Sempre in materia di tassa automobilistica regionale, si prevede l'affidamento del servizio di riscossione e controllo di tale tassa mediante procedure ad evidenza pubblica. Altre disposizioni della legge di stabilità regionale riguardano il recupero delle somme tributarie non riscosse e il rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.

LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL MAXI-SUBEMENDAMENTO - Nuove disposizioni sono state introdotte dal maxi-subemendamento che in un articolo unico di 33 commi racchiude sei dei sette articoli del testo originario della legge di stabilità. In particolare, tenendo conto dei suggerimenti contenuti nel parere del Consiglio delle autonomie locali (Cal) sulla proposta di legge 230, il maxi-subemendamento modifica la normativa inizialmente prevista relativa al definanziamento delle opere pubbliche interamente coperte da finanziamenti regionali, le cui risorse ad esse destinate non sono state ancora utilizzate. Altre disposizioni non presenti nel disegno iniziale della legge di stabilità riguardano l'analisi e la revisione dei contratti dei servizi di trasporto per la rete di emergenza sanitaria, compreso l'elisoccorso, la revisione delle agevolazioni tariffarie concesse dalle società di servizio pubblico, l'introduzione dell'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) tra i criteri per il rilascio di tali agevolazioni tariffarie e nel sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini. Una norma riguarda il contingente di personale di diretta collaborazione della Giunta che viene ridotto del 10 per cento. Si stabilisce infine che la Regione presenti quadrimestralmente una relazione alle commissioni consiliari permanenti in materia di salute e di bilancio sullo stato di attuazione della razionalizzazione della rete sanitaria.

LA LEGGE DI BILANCIO 2015-2017 - Il bilancio regionale di previsione, al netto delle partite finanziarie e di giro, si attesta a 16 miliardi di euro. La parte libera, escludendo la sanità (11,5 miliardi che arrivano a 12,170 con i mutui), la quota nazionale trasporti (575 milioni) e altre risorse vincolate, ammonta a 3,69 miliardi, di cui 1,25 miliardi per pagare gli oneri finanziari sul debito, 949 milioni per le spese fisse e obbligatorie (trasporto pubblico locale, spese per il personale, per gli organi costituzionali, per gli enti e per le società controllate), oltre a 1,23 miliardi per le altre politiche correnti e di investimento e circa 200 milioni per il fondo per la riduzione della pressione fiscale. Al lordo delle poste tecniche e delle partite di giro, entrate e uscite del Bilancio regionale sono quantificate in 38,6 miliardi di euro in termini di competenza e in circa 41,7 miliardi di euro in termini di cassa per l'esercizio 2015, e in 31,8 miliardi per ciascuno degli anni 2016 e 2017 in termini di competenza.

ALTRE DISPOSIZIONI NEL BILANCIO - Altre disposizioni della legge di bilancio riguardano il livello massimo di ricorso al mercato finanziario nel limite di 3,5 miliardi di euro, l'autorizzazione alla contrazione di mutui o altre forme di indebitamento finalizzati a nuovi investimenti fino ad un massimo di 182,4 milioni di euro, le spese obbligatorie, le spese a destinazione vincolata e i relativi cofinanziamenti. Con il bilancio, infine, si approvano i singoli bilanci degli enti dipendenti della Regione, una nota sui derivati e l'elenco dei beni immobili soggetti a valorizzazione e/o alienazione. Anche in questo caso, come per la legge di stabilità, il maxi-subemendamento della Giunta ha introdotto alcune modifiche al disegno originario della legge di bilancio, riguardanti l'introduzione di ulteriori bilanci di enti regionali, la pubblicità delle variazioni di bilancio e alcuni stanziamenti.

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