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Bilancio 2013, niente sospensione: il Tar respinge il ricorso dell'opposizione

Il tribunale non ha accolto la richiesta avanzata dagli ex sindaco e suo vice Alemanno e Belviso che contestavano la procedura di approvazione del documento contabile

Il bilancio di previsione del 2013 è salvo. La seconda sezione del Tar del Lazio presieduta da Luigi Tosti ha respinto la richiesta di sospensione avanzata nel ricorso dell'ex sindaco Gianni Alemanno insieme con i consiglieri Sveva Belviso (Ncd), Fabrizio Ghera (Fdi), Giovanni Quarzo (Fi) e Marco Pomarici (Ncd).

I consiglieri contestavano la procedura che il 6 dicembre scorso ha portato all'approvazione del bilancio. In particolare, la convocazione dell'Assemblea per la votazione e l'approvazione delle delibere propedeutiche datate 23 novembre 2013, la dichiarazione di inammissibilità di tanti emendamenti proposti, la proroga concessa dal Prefetto per l'approvazione, nonché la delibera con la quale il 6 dicembre scorso l'Assemblea capitolina ha approvato il bilancio.

Il Tar nell'ordinanza con la quale ha respinto le richieste del centrodestra capitolino - che contestava la procedura di approvazione del Bilancio di previsione 2013 di Roma - si è soffermato estesamente sulla dichiarata inammissibilità di tanti emendamenti e ordini del giorno proposti. "Gli ordini del giorno presentati dai consiglieri dell'opposizione – si legge nell'ordinanza - sono stati esaminati preventivamente, classificati e trattati congiuntamente in funzione del contenuto degli stessi e, quindi, in parte dichiarati inammissibili in quanto privi delle caratteristiche indicate dal Regolamento interno del Consiglio comunale, e presentati con evidenti finalità ostruzionistiche".

Si legge inoltre nella sentenza: “A fronte dell'elevatissimo numero di ordini del giorno presentati dai consiglieri dell'opposizione (ben 220.000) e dei tempi ristretti previsti per l'approvazione del bilancio di previsione, la circostanza che siano stati ammessi singoli ordini del giorno che invece avrebbero dovuto essere dichiarati inammissibili di per sé non vale a dimostrare l'illegittimità della procedura seguita dal Presidente dell'Assemblea per superare l'ostruzionismo dei consiglieri dell'opposizione”. La tesi secondo la quale poi è stato ritenuto perentorio il termine per l'approvazione del bilancio "non pare coerente con la disciplina" prevista dalla legge, dovendo per il Tar essere interpretata "nel senso che il Consiglio decade dal suo potere di approvare il bilancio solo al momento dell'insediamento dell'apposito commissario (che nel caso in esame non è stato neppure nominato perché l'Assemblea ha provveduto all'approvazione del bilancio in data 6/7 dicembre 2013, ossia entro il termine di venti giorni assegnato dal Prefetto di Roma".

Soddisfatto il sindaco Ignazio Marino: “L'ordinanza del Tar con la quale viene respinto il ricorso presentato contro l'approvazione del bilancio 2013 conferma lo straordinario lavoro svolto da questa amministrazione e dai suoi uffici” dichiara. “Ringrazio la magistratura amministrativa per l'indipendenza e la serenità di giudizio dimostrata. Le scelte coraggiose del presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti e di tutto l'ufficio di presidenza hanno consentito, prima di Natale, di raggiungere un grande risultato, tutt'altro che scontato”.

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