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Stop a biglietti e abbonamenti gratuiti alle forze dell'ordine: bufera su Atac

L'Atac ha comunicato la decisione di rendere nulle le tessere alle forze dell'ordine per la gratuità dei mezzi pubblici. Regione e partiti contro la decisione. Il Sulpm: "Denunceremo chi impedirà di farci salire sugli autobus"

I membri delle forze dell'ordine a breve dovranno pagare regolarmente il biglietto o fare gli abbonamenti sui mezzi pubblici. E' quanto stabilito e comunicato in via ufficiale dall'Atac nell'ambito del piano che dovrebbe portare a rimettere in ordine i conti dell'azienda. Una forzatura nei confronti della Regione, per ottenere il “fondamentale” aumento del biglietto a un euro e cinquanta. Un sopruso per molti. Il termine non è casuale ed è figlio di tutte le polemiche sollevate dal  provvedimento. Polemiche che nel caso de La Destra in Campidoglio si sono trasformate in una vera e propria interrogazione al Sindaco Alemanno.

L'INTERROGAZIONE DE LA DESTRA - L'obiettivo è quello di “conoscere le intenzioni dell'amministrazione sul ripristino delle card di circolazione per tutte le forze dell'Ordine compresa la Polizia Locale di Roma Capitale, così come previsto dalla normativa vigente e per sapere, inoltre, se verranno attivate tutte le procedure necessarie per la tutela dei diritti dei lavoratori appartenenti alle forze dell'ordine in servizio a Roma".

"Risulta infatti - affermano Dario Rossin e Francesco Storace - una nota indirizzata dalla  Direzione Commerciale di ATAC S.p.A. al Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale in cui, per le criticità economiche attuali, si procederà al blocco dei titoli relativi al 2012, congiuntamente a quelli del Metrebus Parking, fermo restando che l'accesso ai mezzi del servizio pubblico di trasporto non sarà  possibile. Da notizie acquisite, sembrerebbe anche che i titoli di viaggio 2012 già consegnati alle altre Forze dell'Ordine, siano al momento sospesi. Tutto questo contrariamente a quanto espressamente citato nel Codice della Strada, nel quale si fa riferimento alla "libera circolazione sui trasporti pubblici urbani e sui trasporti automobilistici di linea nell'ambito del territorio di competenza della Amministrazione di appartenenza" del personale espletante servizi di Polizia Stradale. Norma ripresa dalla legge regionale che prevede, per motivi di servizio, la gratuità di accesso ai mezzi di trasporto pubblico per il personale delle forze dell'ordine". "Risultano, dunque, prive di ogni fondamento giuridico le richieste di Atac Spa, che rischiano di compromettere l'organizzazione del lavoro di tutte le forze dell'ordine, influendo negativamente sulla sicurezza pubblica e aprendo la strada a possibili azioni di carattere legale", concludono in una nota Dario Rossin e Francesco Storace, consiglieri del gruppo La Destra in Campidoglio.

IL SULPM - Sdegnata la reazione del Sulpm, sindacato unitario lavoratori polizia municipale che attraverso il segretario generale aggiunto Alessandro Marchetti attacca: "Impedire ai Vigili Urbani di salire su autobus o metro è solo un evidente ricatto che l'ATAC sta facendo alla Regione Lazio per farsi pagare". Secondo il Sulpm "Atac non ha  tenuto conto che si tratta di mezzi pubblici per i quali è previsto dalle leggi e dai regolamenti il controllo proprio dei poliziotti locali, pertanto impedire o interrompere una attività di polizia giudiziaria o amministrativa di un Poliziotto Locale, o Statale che sia, fa commettere una serie di gravi reati contro la Pubblica Amministrazione che vanno dall'interruzione del pubblico servizio alla resistenza al pubblico ufficiale. A farne le spese per primi saranno i dipendenti ATAC che fisicamente tenteranno di impedire l'accesso o l'attività di polizia, ma anche chi, commettendo l'istigazione a delinquere, ha dato l'ordine. Peraltro, a nostro avviso, quest'ultimo soggetto commette anche il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Chi da certe disposizioni non dimentichi mai che svolge un servizio pubblico ed ha degli obblighi diversi da chi trasporta solo turisti."

LA REGIONE LAZIO - Già attiva in merito la Regione. L'assessore Lollobrigida ha fatto sapere che "la Direzione regionale trasporti ha inviato questa mattina all'Atac una lettera formale di richiamo "al rispetto della legge". "Mi sto adoperando - spiega l'assessore Francesco Lollobrigida - affinché la normativa vigente venga rispettata, anche perché esiste una  specifica Legge Regionale che stabilisce queste gratuità e tutto il servizio pubblico nel Lazio è assistito dalla finanza regionale, compreso quello urbano di competenza dei Comuni. La Regione Lazio - prosegue l'assessore ai Trasporti - come peraltro altre Regioni, continuerà ad assicurare il rispetto di questo principio, articolandolo anche nei confronti di altre categorie la cui presenza a bordo rappresenta garanzia di sicurezza per l'utenza. La società Atac, pertanto, ha agito autonomamente, in ragione di una propria logica aziendale. La Giunta regionale - conclude Lollobrigida - impedirà qualsiasi forzatura da parte delle aziende che rispondono a un contratto di servizio con questa istituzione, Atac compresa".


LA FORTUNA (PDL) - Il consigliere La Fortuna (Pdl) chiede l'intervento di Alemanno: "Il ritiro delle tessere gratuite agli appartenenti delle Forze dell'ordine è un atto scriteriato e vergognoso". "L'accesso degli agenti su un mezzo pubblico costituisce un'azione di tutela passiva della sicurezza, con grossa potenzialità di deterrente sulla microcriminalità che ogni giorno agisce sui passeggeri e i tanti pendolari che la mattina presto o la sera,al termine di una giornata di lavoro si trovano stipati nelle vetture della metropolitana o dei mezzi di superficie, facili vittime di ladruncoli e borseggiatori. Una grossa percentuale, oltre il 20% dei reati minori, viene scoperto grazie alla presenza di carabinieri e poliziotti fuori dal loro ordinario servizio, a bordo di mezzi di trasporto pubblico. Come delegato ai rapporti con le forze dell'ordine chiedo un intervento immediato e decisivo del sindaco Alemanno che vada subito a ripristinare l'assegnazione gratuita delle tessere agli agenti, strumento che assicura l'intervento nel caso di flagranza di reato anche nel momento in cui l'operatore della sicurezza non è in servizio", conclude.


 

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