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Berdini ai costruttori, presto il Patto per Roma: "Il modello è la Torino del 1860"

L'assessore nel corso dell'Assemblea dell'Acer: "Roma torna ad una vocazione, con un nuovo polo tecnologico o di eccellenza a Tor Vergata. Nel patto per Roma diremo anche questa cosa"

Virginia Raggi ne ha parlato più volte. E con lei anche l'assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici Paolo Berdini. Roma ha bisogno di stipulare un accordo con il Governo da cui ottenere risorse per le insfrastrutture. Un 'Patto per Roma' che sostituisca ciò che era stato prospettato con le Olimpiadi. "Verrà reso pubblico dopo questo nefasto referendum" ha spiegato Berdini ai costruttori dell'Acer riuniti questa mattina all'Auditorium Parco della Musica per l'Assemblea annuale. 

Una risposta ai costruttori che hanno lamentato l'assenza di una visione della città: "Negli ultimi anni non ho dubbi che sia mancata una visione pubblica di Roma. Stiamo per rendere pubblico il patto per Roma. Li c'è una visione pubblica della città" ha spiegato. E se quanto ottenuto da Milano, "ha avuto 1,5 miliardi di contributi pubblici per costruire l'Expo, poi con il patto per Milano il governo ha dato un altro miliardo e mezzo" è un obiettivo, per Berdini il modello è quello della "Torino del 1860. Roma torna ad una vocazione, con un nuovo polo tecnologico o di eccellenza a Tor Vergata. Nel patto per Roma diremo anche questa cosa". Berdini chiederà "al Governo infrastrutture su ferro leggere che permettano a questa città di uscire dal diluvio di automobili. Vogliamo un grande sistema infrastrutturale che dia respiro alla città". Servono i soldi: "Se io avessi 3 miliardi, più o meno quanti ce ne erano in programma per le Olimpiadi, questa città cambierebbe molto". 

Poi un altro annuncio: "Il dipartimento Lavori Pubblici diventerà la centrale unica degli appalti" ha spiegato. "So qual è lo stato difficilissimo delle imprese edili a Roma. Per anni gli appalti pubblici sono stati assegnati senza gara per oltre l'80% dei casi. Ma nel giro di un anno e mezzo, non per meriti miei, il sistema degli appalti sta cambiando in modo enorme e positivo. Abbiamo inserito un meccanismo di premialità per la qualità delle imprese e il modo in cui vengono trattate le maestranze" ha aggiunto. "Stiamo scemando finalmente la parte che finirà nel cestino di quelle imprese che hanno lucrato nel mondo degli appalti".

Sul tavolo del 'dialogo', "la revisione del secondo piano di edilizia residenziale pubblica. Ci sono servizi da ripensare e lotti non realizzati. Questo passaggio sarà assolutamente coerente con la nostra volontà di dialogo. Per ogni piano di zona vogliamo chiudere ferite per sempre. E lo stesso lavoro lo stiamo facendo per le 200 convenzioni urbanistiche private" ha continuato. 

E se l'assenza della sindaca Raggi ha suscitato un sentimento di "delusione" tra i costruttori, per usare le parole del presidente dell'Acer Edoardo Bianchi, Berdini rappresenta una doppia poltrona pesantissima per la categoria: Urbanistica e Lavori Pubblici. Forse troppo, per Bianchi: "Dobbiamo preservare la salute di Paolo Berdini. Chiediamo di slegare la delega di assessore all'Urbanistica da quella ai Lavori pubblici. Non perché non abbiamo fiducia in lui. Anzi. Se Paolo ha un fratello gemello ci va benissimo. Ma un carico di lavoro di questo tipo e così tante competenze non sono spendibili da una sola persona". 

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